Allarme dei pediatri Usa, marijuana pericolosa per cervello adolescenti

COMUNICATO STAMPA L'allarme, rivolto specialmente ai genitori americani che ne fanno uso, arriva dall'Accademia dei pediatri Usa: attenzione ai danni della marijuana per lo sviluppo cerebrale degli adolescenti. "Ha effetti ben più pericolosi che sulla materia grigia degli adulti". A far scattare la nota, secondo l'organizzazione, è il 'lassismo' instauratosi dopo la liberalizzazione in molti Stati dell'erba a uso ricreativo. "I genitori che ne fanno uso, osserva il co-autore ...

COMUNICATO STAMPA

L'allarme, rivolto specialmente ai genitori americani che ne fanno uso, arriva dall'Accademia dei pediatri Usa: attenzione ai danni della marijuana per lo sviluppo cerebrale degli adolescenti. "Ha effetti ben più pericolosi che sulla materia grigia degli adulti". A far scattare la nota, secondo l'organizzazione, è il 'lassismo' instauratosi dopo la liberalizzazione in molti Stati dell'erba a uso ricreativo. "I genitori che ne fanno uso, osserva il co-autore dello studio Seth Ammerman, professore alla Stanford University, pensano vada bene anche per i propri figli, ma non è così". "Molti, osserva ancora il ricercatore, dicono ai medici: 'io uso la marijuana moderatamente e non mi crea problemi', perché non lasciarla usare anche ai miei figli".Il rapporto sottolinea che il cervello continua il suo sviluppo almeno sino ai 20 anni, e secondo vari studi, l'uso di cannabis altererebbe le regioni del cervello preposte alla pianificazione e alla memoria. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista 'Pediatrics' dove gli specialisti prendono posizione contro l'utilizzo di cannabis da parte di bambini e teenager, anche per ragioni mediche. La conclusione di questo studio evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “” sta rimbalzando in queste ore sulla stampa internazionale. I ricercatori sottolineano di avere dimostrato per la prima volta che il rischio associato alla marijuana è tanto maggiore quando più precoce è l'età in cui si prova lo 'spinello'. E in caso di consumo precoce, i danni riportati sono superiori e particolarmente gravi a lungo termine. Le alterazioni riscontrate non si conosce  se siano o meno irreversibili ma di certo appaiono significativi.

Lecce, 27 febbraio 2017                                                                                                                                                                                              Giovanni D’AGATA