Migranti, Salvini crea un asse con Austria e Germania: in Europa solo chi fugge da guerre
Accordo a tre ad Innsbruck tra Austria Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far giungere sul Continente solo coloro che effettivamente fuggono da guerre.
“Contiamo che finalmente l’Unione Europea ritorni a difendere i suoi confini ed il diritto alla sicurezza di 500 milioni di cittadini europei che negli anni scorsi è stato messo a rischio”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al termine di un incontro trilaterale con i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria).
Un “asse di volenterosi” guidato da Austria, Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far giungere sul Continente solo coloro che effettivamente fuggono da guerre.
“Chiederemo sostegno – alle autorità libiche perché siano messe in grado di fare sempre meglio il loro lavoro, chiederemo alle missioni internazionali di evitare l’Italia come unico punto di arrivo. Se si riduce il problema a monte ci saranno meno problemi a valle. Credo quindi – ha aggiunto Salvini – che questo nucleo di amicizia e di intervento serio concreto ed efficiente di Italia, Germania ed Austria, possa essere un nucleo che darà un impulso positivo a tutta Europa per riconoscere il diritto di asilo a quella minoranza di donne e bambini che fuggono dalle guerre ed evitare l’arrivo e la morte di decine di migliaia di persone che non scappano da nessuna guerra. I fattori che ci uniscono – ha concluso il Ministro dell'interno – sono la stragrande maggioranza rispetto a quelli che saranno oggetto di discussione ad un tavolo di lavoro che comincia già la settimana prossima”.
Guarda il video con le dichiarazioni del Ministro Salvini.
Soddisfatto il premier Giuseppe Conte, in quanto dall’incontro con Angela Merkel è emersa un’”ottima apertura per quanto riguarda l’attuazione delle conclusioni che abbiamo condiviso al Consiglio Europeo”.
Di Italia venduta parla Luigi di Maio. “Sono stato a Bruxelles e quando ho parlato con Unione Europea mi è stato detto che l’Italia aveva barattato l’apertura dei porti per dare gli 80 euro e un po’ di bonus elettorali”.