Il Governo pensa ai PIR per rilanciare le infrastrutture
I Piani individuali di risparmio (PIR) hanno dimostrato di funzionare, e si potrebbero raccogliere 15 miliardi per investimenti pubblici.
La discussione intorno alla prossima manovra economica si fa più interessante per comprendere al meglio i contenuti pratici delle misure economiche che potrebbero essere adottate dal Governo.
Per rilanciare gli investimenti pubblici il governo starebbe studiando l’introduzione di ‘Pir infrastrutture’, ovvero dei cosiddetti Piani individuali di risparmio che, sulla falsariga dei già operativi Pir per le Pmi, consenta “con un costo di 100 milioni per la defiscalizzaione” di raccogliere “15 miliardi dal risparmio privato, quasi un punto di Pil, per dare una spinta importante proprio al piano di investimenti pubblici”.
Ad annunciarlo, in un’intervista all’Ansa, è il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia.
I “Pir infrastrutture” avrebbero le stesse caratteristiche dei Piani individuali di risparmio per le piccole e medie imprese, che tra i vantaggi maggiori prevedono l’esenzione totale della tassazione sul capital gain.
Parliamo di investimenti che abbracciano un’ampia gamma di strumenti finanziari, dalle azioni alle obbligazioni passando per conti correnti e fondi comuni. I Pir per le Pmi, che sono riservati solo a investitori privati, sono definiti in questo modo, perché la legge prevede che una parte consistente dei fondi raccolti sia indirizzata verso strumenti finanziari emessi appunto da piccole e medie imprese.
Lo stesso, molto presumibilmente, dovrebbe ora avvenire con gli investimenti pubblici, a cui dovrebbe essere indirizzata una parte consistente dei nuovi Pir infrastrutture.
Ricordiamo che, i Pir per le Pmi prevedono che per chi mantiene l’investimento per almeno 5 anni e fino a un massimo di 30mila euro all’anno, non scatti nessuna tassazione sui rendimenti ottenuti. Un significativo vantaggio fiscale che di fatto ha decretato il successo di questi strumenti finanziari che in poco tempo hanno raccolto circa 18 miliardi di euro.