FARE FRONTE con DUGIN per l'EURASIA
Il movimento Fare Fronte ha partecipato attivamente allo storico incontro milanese, organizzato, settimana scorsa, dall’editore militante Maurizio Murelli (Edizioni AGA, Orion Libri), con il filosofo tradizionalista russo, Prof. Alexander (Aleksandr) Dugin, consigliere geopolitico del presidente Vladimir Putin. Dugin ha presentato il suo ultimo libro “Putin contro Putin”, partecipando ad un dibattito con il filosofo rosso-bruno Diego Fusaro ed il giornalista Adriano Scianca, direttore della rivista Il Primato. Presenti oltre quattrocento attenti ascoltatori, molti i volti noti, fra i quali citiamo: Marco Battarra (altro editore-libraio militante delle Edizioni Ritter), Aldo Braccio (studioso, collaboratore della rivista geopolitca Eurasia), Andrea Scarabelli (intellettuale e direttore della rivista filosofica Antares), Attilio Carelli (esponente della destra aristocratica evoliana e segretario della Fiamma Tricolore), gli avvocati Renato Maturo e Stefano Sutti (punti di riferimento sia della comunità russa lombarda che degli imprenditori italiani che vogliono investire nella ex Unione Sovietica), i docenti universitari Massimilliano Bonavoglia e Sergio Luppi, Giuseppe Ghirardini (presidente del Comitato Europa dei Popoli e fedele della Chiesa Ortodossa Russa), il conte zarista georgiano russofono Nikoloz Verdanisdev (della associazione eurasiatica ACIGEA) e, naturalmente, Gianluca Savoini (presidente della storica associazione Lombardia Russia, influente ed ascoltato consigliere del segretario leghista Matteo Salvini, per la politica estera). In sala anche molti dirigenti del centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia) e della destra radicale (Casa Pound e Lealtà Azione), cittadini russi e dell’ex impero russo. Nella giornata milanese, Dugin ha anche approvato la nomina del portavoce ufficiale in Italia del suo movimento politico internazionale eurasiatico (simbolo una runa solare gialla su sfondo nero): Pietro Fraccavento, giovane creativo e tecno musicista. La delegazione di Fare Fronte era guidata dal presidente Roberto Jonghi Lavarini e dall’imprenditore Mirko Cuneo. Jonghi ha confermato le sue antiche simpatie zariste (il “barone nero” è, peraltro, amico personale del Granduca George Romanoff, capo della casa imperiale ed erede al trono di tutte le Russie), la sua adesione alla corrente filosofica e geopolitca di Dugin, ed il suo pieno sostegno politico (più volte espresso anche alla agenzia di stampa internazionale russa Sputnik) ad una grande alleanza (politica, economica e militare) continentale ed euraoasiatica fra l’Europa e la Santa Madre Russia Ortodossa, “ritonata Terza Roma e faro di civiltà”. In questa direzione, Fare Fronte ha annunciato diverse iniziative sia per chiedere l’abolizione delle “infami e autolesioniste” sanzioni economiche alla Russia, che per chiedere l’uscita dell’Italia dalla NATO (esercito coloniale dell’imperialismo USA) e lo smantello delle 115 basi straniere presenti sul territorio nazionale. Da ricordare i solidi rapporti fra lo stesso Jonghi, diversi alti ufficiali delle Forze Armate italiane, e l'ex ministro della difesa, il senatore Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia. (Agenzia Stampa Vega)