BONA: "GIORNATA STORICA PER IL PIEMONTE, DA OGGI LAVORIAMO PER AUTONOMIA"

Passa a larghissima maggioranza (unici a non partecipare al voto i consiglieri M5S) l'ordine del giorno a firma di Luca Bona che impegna la Giunta piemontese a trattare con il Governo per ottenere l'Autonomia Differenziata della Regione. Si tratta di una svolta davvero epocale per Palazzo Lascaris.

Bona spiega i motivi che lo hanno spinto a presentare la proposta: "Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna costituiscono il 48% del PIL Italiano, sono la locomotiva e la parte economicamente ed autenticamente europea del Paese.
Le tre principali regioni di quest’area hanno già avviato il processo di acquisizione di maggiori competenze ai sensi degli articoli 116 e 117 della Costituzione, intavolando una trattativa con il Governo di Roma, sfociato in un accordo preliminare ed ufficiale sottoscritto il 18 febbraio  2018".

Dopo l'apertura al tema da parte del Procuratore Generale della Corte dei Conti Alberto Avoli, che nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato affermava
"Al conferimento di nuove competenze deve connettersi una adeguata provvista finanziaria" e "le entrate tributarie maturate in un territorio debbono in una parte sostanziale essere destinate ai bisogni di quel territorio"

Il Piemonte sarebbe stato fortemente penalizzato dal non poter restare con pari dignità in questo gruppo di “locomotive”, soprattutto lo sarebbero state le province di confine, vicine alla Lombardia.

L’accordo del febbraio 2018 stabilisce le Materie che saranno di competenza regionale a seguito della trattativa: politiche del lavoro, istruzione (con didattica, edilizia scolastica e università), salute, ambiente, politiche di sviluppo macro-regionali europee e transfrontaliere, turismo e cultura.

Sono sancite inoltre le relative risorse che vedono:

-  Compartecipazione o riserva di aliquota alle entrate erariali del  territorio regionale, tali da consentire la gestione delle materie assegnate alla Regione (art.119 della Costituzione);

-  Superamento definitivo della spesa storica a favore della spesa standard;

-  Accordi tra Stato e Regione per garantire la programmazione certa degli investimenti.

"In questo quadro - prosegue Bona - si collocano anche le possibili ZES (zone  economiche speciali), da istituire ad esempio in territori difficili come il Verbano Cusio Ossola".

La proposta del Consigliere novarese, a detta del Capogruppo PD Domenico Ravetti "piuttosto convincente", ha incontrato un favore sorprendentemente esteso e segna un nuovo corso per la Regione.

"La costruzione dell’Europa delle regioni e dei popoli, l’alleggerimento del peso degli stati centrali con l’avvicinamento del potere al popolo, ma anche la ricostruzione del  Piemonte passa da scelte come quelle che ci siamo assunti oggi"
Conclude Bona.