Ballottaggio in Francia: dibattito sul niente

scontro in tv tra i due protagonisti del ballottaggio presidenziale francese Molto cabaret e poca politica nel faccia a faccia tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron che se le sono suonate di santa ragione senza parlare di programmi e di futuro, al di là dei proclami. Il dibattito è sembrato, a tratti, soltanto una rissa da talk-show o un incontro di lotta libera e non l’appuntamento più importante per approfondire e confrontare i programmi. “Lei ha la freddezza del banchiere d’affari” es...

scontro in tv tra i due protagonisti del ballottaggio presidenziale francese

Molto cabaret e poca politica nel faccia a faccia tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron che se le sono suonate di santa ragione senza parlare di programmi e di futuro, al di là dei proclami. Il dibattito è sembrato, a tratti, soltanto una rissa da talk-show o un incontro di lotta libera e non l’appuntamento più importante per approfondire e confrontare i programmi. “Lei ha la freddezza del banchiere d’affari” esordisce la Le Pen “è il candidato della mondializzazione selvaggia, con un “sorriso da passaporto” e argomenti “vergognosi”. [caption id="attachment_42755" align="alignleft" width="300"] Emmanuel Macron[/caption] “Non avevo dubbi, lei signora Le Pen è la candidata dello spirito di ‘finesse’ – ha replicato Emmanuel Macron– vedremo se i francesi vogliono il vostro spirito di sconfitta di fronte alla mondializzazione, alla lotta al terrorismo” o “il nostro spirito di conquista”. “Lei – ha continuato Macron – è l’ereditiera di un nome, di un partito politico, di un sistema che prospera sulla rabbia dei francesi da tanti e tanti anni. Da 40 anni, noi abbiamo in questo Paese dei Le Pen candidati alle presidenziali. Di fronte a questo spirito di sconfitta, io sono portatore dello spirito di conquista francese: la Francia ha sempre avuto successo nel mondo, la sua lingua si parla in tutti i continenti. A fare la sua forza è la capacità di irradiare”. La candidata del Front National, indietro nei sondaggi, usa il tempo più per attaccare l'avversario con battute come «Sei la continuazione di Hollande» piuttosto che per presentare il programma. La sua battuta più incisiva è stata: «Comunque vada la Francia sarà guidata da una donna: o io o Angela Merkel» “Se lei ha la ricetta contro la disoccupazione – ha detto Marine Le Pen – perché non l’ha suggerita a Francois Hollande? E se invece non ce l’ha, perché si è candidato? Lei non dovrebbe essere candidato. “Lei non propone niente – ha risposto Macron – i francesi meritano meglio di quello che sta dicendo lei, meritano la verità”. Parlando della vendita dell’operatore di telefonia SFR, Macron è salito di nuovo in cattedra riprendendo l’avversaria: “cerchi, cerchi fra le sue carte, sta leggendo qualcosa che non corrisponde a quello di cui sta parlando. È triste, sta dimostrando la sua impreparazione”. [caption id="attachment_42756" align="alignright" width="300"] Marine Le Pen[/caption] Marine Le Pen ha incassato, poi ha reagito: “non giochi con me a professore e allieva” (battuta infelicemente squallida riferita alla vita privata di Macron). Il dibattito si è poi infuocato sull’euro, con Macron ad irridere il progetto di doppia moneta proposto dalla Le Pen, che poi si è contraddetta più volte sui temi monetari e sul livello della disoccupazione negli anni Novanta. “Lei vuole distruggere il diritto del lavoro, vuole la precarizzazione generalizzata”, ha attaccato Le Pen alludendo al progetto di riforma che figura nel programma dell’avversario: “io sono la candidata del potere d’acquisto, lei è il candidato del potere di acquistare la Francia”. Parlando di terrorismo la Le Pen ha accusato Macron di “lassismo”, e Macron ha ribattuto “lei getta fumo negli occhi”. Il dibattito è andato alla chiusura con una serie incrociata di attacchi con la Le Pen che ha accusato Macron di essere andato a Berlino a “prendere la benedizione” di Angela Merkel e Macron ribattere “Lei anche questa sera ha detto soltanto menzogne. È indegna, la Francia non merita questo”. Insomma uno spettacolo a base di slogan e attacchi personali La Le Pen cerca le sue battute tra i fogli che ha posato sul tavolo, Macron sembra avere studiato meglio il copione, snocciola agilmente formule e numeri, riesce ad entrare nel dettaglio delle riforme e contesta nei fatti le annunciazioni della Le Pen. Macron interrompe spesso la sua rivale quando lei lo attacca, anche se poi rimane sempre garbato e si rivolge a lei chiamandola sempre "Madame Le Pen" e cerca di non parla per slogan, usando formule anche superate. "Trattiamo i cittadini come adulti, dobbiamo dire la verità" ripete spesso. LA Le Pen non è mai precisa sulle misure, resta in superficie, si accontenta di essere efficace. Dedica molto tempo a fare le pulci alle mancate riforme o a quelle sbagliate dell'attuale maggioranza, accusando sempre l'avversario di esserne responsabile. E si preoccupa molto di fare insinuazioni sui "poteri forti" che stanno dietro a quello di Macron o di "compiacenza" con il fondamentalismo islamico. Dal punto di vista dello stile appare più umana ed espressiva del rivale, ma è meno rassicurante quando scoppia in risate, si mette a mimare alcuni atteggiamenti del rivale come fosse in un numero di cabaret. In due ore e mezzo di dibattito si sono viste annunciazioni, attacchi personali, prese in giro, battute e controbattute. Quello che è mancato è la politica, i programmi una visione di futuro. Due ore e mezzo di battute da Bar Sport e niente altro. Gallarate 04 maggio 2017 Fabrizio Sbardella Gallarate 04maggio 2017 Fabrizio Sbardella