70 militari austriaci inviati a controllare il valico del Brennero
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- 17 agosto 2017 Politica
70 militari austriaci dislocati al Brennero a trenta chilometri dalla frontiera per controllare camion e treni su cui i migranti tentano di passare la frontiera Il capo della polizia del Tirolo Helmut Tomac ha annunciato il dispiego di settanta militari ai al confine con l’Italia per aiutare la polizia di frontiera a monitorare i movimenti dei migranti. Non saranno resi più rigidi i controlli al confine perché i militari opereranno a una trentina di chilometri dalla frontie...
70 militari austriaci dislocati al Brennero a trenta chilometri dalla frontiera per controllare camion e treni su cui i migranti tentano di passare la frontiera Il capo della polizia del Tirolo Helmut Tomac ha annunciato il dispiego di settanta militari ai al confine con l’Italia per aiutare la polizia di frontiera a monitorare i movimenti dei migranti. Non saranno resi più rigidi i controlli al confine perché i militari opereranno a una trentina di chilometri dalla frontiera. Tomac ha precisato che, sebbene la situazione al sia stabile, c’è stato il mese scorso un aumento nel numero di migranti che arrivano al confine a bordo di camion con l’obiettivo di entrare in Austria. «Ciò non significa – ha spiegato il capo della polizia locale Helmut Tomac – che al Brennero saranno messi in azione i panzer. Si tratta non soltanto di prevenire l’immigrazione illegale, ma anche di garantire in prima linea la vita delle persone». I responsabili, civile e militare, hanno detto che la situazione al Brennero al momento è stabile ma che nel mese di luglio è stato registrato un notevole aumento dei clandestini trovati a bordo di treni merci. Come è stato spiegato in una conferenza stampa a Innsbruck, poiché al Brennero gli accordi di Schengen sono in corso di validità, rimane soltanto la possibilità di controlli a ridosso delle frontiere. Attualmente i profughi bloccati nella regione austriaca del Tirolo vanno dai 700 ai mille al mese. La collaborazione dei militari – è stato detto – è volta ad accrescere l’intensità e la qualità dei controlli. Il ministro della Difesa austriaco Hans Peter aveva annunciato la possibilità di questo tipo di intervento (anche in maniera più energica con l’impiego di mezzi blindati) già nelle scorse settimane provocando la reazione del governo italiano che aveva convocato alla Farnesina l’ambasciatore austriaco a Roma. Il provvedimento attuato è molto più soft rispetto agli annunci, ma l’Italia non ha gradito e il Viminale lo giudica “sorprendente e ingiustificato”. La situazione, si fa notare al ministero dell'Interno, è assolutamente tranquilla. Anzi, nei primi sette mesi del 2017, alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l'ingresso sul territorio nazionale italiano a 1200 cittadini stranieri, a riprova del trend dei movimenti migratori dall'Austria verso l'Italia. Per questo, secondo quanto si è appreso, il ministro Minniti avrebbe chiesto al Dipartimento della P.S. di fare un passo verso i propri omologhi austriaci, perché iniziative "unilaterali" come queste "rischiano di pregiudicare il positivo lavoro di cooperazione che quotidianamente viene svolto e che sinora ha prodotto eccellenti " Mentre il Capitano del Tirolo Günther Platter ha mostrato di apprezzare le nuove misure, di diverso avviso si è detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher: «Prendo atto di quanto è stato deciso – ha affermato – benché non vi sia in realtà alcuna necessità dell’intervento di militari per svolgere i controlli». Kompatscher ha sottolineato la buona collaborazione in atto tra le autorità austriache e quelle italiane. Secondo Kompatscher, negli ultimi tempi vi sono stati sviluppi positivi nella gestione politica dell’immigrazione e «va fatto di tutto perché l’Europa sostenga l’Italia nel suo intento di fare in modo che siano realizzati centri di accoglienza in Nord Africa». Brennero 17 agosto 2017 La Redazione