I militari della Compagnia di Seregno hanno denunciato alla P.Repubblica di Monza 10 imprenditori
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- 11 novembre 2017 Milano notizie importanti
I militari della Compagnia di Seregno hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Monza dieci imprenditori. I operanti hanno accertato un volume complessivo di fatture false di circa 12 milioni di euro ed imposte evase per 1.300.000 euro. Le attività sono state avviate quando, nel corso di una verifica eseguita nei confronti di una società di Desio (MB) operante nel settore della vendita di rottami, i militari hanno scoperto ed approfondito una serie di operaz...
I militari della Compagnia di Seregno hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Monza dieci imprenditori. I operanti hanno accertato un volume complessivo di fatture false di circa 12 milioni di euro ed imposte evase per 1.300.000 euro.
Le attività sono state avviate quando, nel corso di una verifica eseguita nei confronti di una società di
Desio (MB) operante nel settore della vendita di rottami, i militari hanno scoperto ed approfondito una serie di operazioni di acquisto sospette, documentate da fatture emesse da numerose imprese tutte riconducibili alle medesime persone fisiche, con sedi operative nelle province di Milano, Brescia e Bergamo. Per verificare la provenienza dei rottami movimentati, i verificatori hanno ricostruito i diversi canali di acquisto, risalendo ai singoli cantieri dai quali sarebbe stato recuperato il materiale di risulta. Attraverso
mirate ricerche condotte presso i Comuni interessati nelle province di Milano, Varese, Brescia e Bergamo e l’invio di questionari alle società di costruzione, sono state riscontrate numerose anomalie.
In alcuni casi i cantieri dichiarati dalle società fornitrici dei rottami all’impresa verificata erano inesistenti, in altri casi sottodimensionati rispetto al volume del materiale di risulta e in altri ancora le società venditrici erano diverse da quelle autorizzate allo smaltimento. A conclusione dell’attività ispettiva è stata quindi contestata l’annotazione, da parte della società brianzola, di fatture riferite sia ad operazioni mai avvenute, sia ad operazioni relative a soggetti diversi da quelli reali: le prime contabilizzate per abbattere il reddito imponibile, le seconde per nascondere acquisti di rottami effettuati “in nero”. Nel giorno di apertura della verifica fiscale, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 52.000 euro in contanti, nascosti in un armadio dei locali aziendali, di cui il titolare dell’impreha saputo giustificare la legittima provenienza. Il sequestro è stato convalidato dalla
Procura di Monza. redazione Varese Press Var
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