Massoneria/Grande Oriente: ricordo del massone Mozart a Palermo
- 17 aprile 2018
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- Views 82 Massoneria Italia
Massoneria. “Mozart: Musica e Massoneria. Una lectio magistralis di parole e musica mozartiane è uno degli eventi messi in campo dal Collegio Circoscrizionale della #Sicilia del Grande Oriente d’Italia per festeggiare quest’anno mezzo secolo di attività.
La manifestazione si terrà a #Palermo il 5 maggio, alle ore 18, presso il Real Teatro Santa Cecilia e sarà accessibile a tutti gratuitamente. Intervengono: Giacomo Fornari (relatore), Piero Barbareschi (pianoforte), Erlendur Tor Elvarsson (tenore).
La conferenza-concerto in programma sarà una bella occasione per conoscere i contenuti più nascosti della musica del grande Mozart che fu massone, scelta che influenzò notevolmente le sue opere.Tra tutte, la più famosa è senza dubbio “Il Flauto Magico” ma sono varie le sue produzioni realizzate esclusivamente per essere eseguite in un tempio massonico. Mozart entrò ufficialmente nella Massoneria il 14 dicembre del 1784, nella loggia “Zur Wohltätigkeit” (Alla Beneficenza) fondata dal Maestro Otto von Gemmingen. Per l’elevazione al 2° grado di suo padre compose l’opera K 468; per l’unione della sua con altre due logge scrisse le opere K 483 e k484 senza dimenticare: K 148, K 429, K 471, K 619, K 623,quest’ultima per l’inaugurazione di un tempio di Vienna. Mozart partecipò alla iniziazione di Franz Joseph Haydn, il 4 febbraio del 1785.”
Fin da bambino dimostrò un talento per la musica tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio bambino prodigio: a 3 anni batteva i tasti del clavicembalo, a 4 suonava brevi pezzi e a già 5 componeva alcune composizioni come ad esempio un “Andante e Allegro” o come l'”Allegro” ed il “Minuetto” scritti tra l’11 ed il 16 dicembre 1761, composizioni oggi note col nome “Wolfgangerl Compositiones”.[20] Esistono vari aneddoti riguardanti la sua memoria prodigiosa, la composizione di un concerto all’età di 5 anni, la sua gentilezza e sensibilità e la sua paura per il suono della tromba.[21] Aveva inoltre la capacità di riconoscere l’altezza dei suoni (il cosiddetto orecchio assoluto) (wikipedia).
Sembrerebbe che persino l’Inno alla Gioia,“An die Freude”, composto a 11 anni nel 1767
su un testo tratto da una raccolta di canti massonici fornitogli dal medico Wolf, un massone che, con quel Lied, il giovanissimo musicista intendeva ringraziare per avergli provocato la guarigione da una misteriosa febbre.
Un musicista tra i più grandi e indimenticabili.
Giuseppe Criseo
Varese Press