Il viaggio nella sanità di Alessandro Alfieri

ho concluso da pochi giorni il viaggio negli ospedali pubblici della provincia di Varese che ho deciso di fare a inizio anno per verificare lo
stato di applicazione della riforma regionale della sanità votata nel 2015. Noi allora, come gruppo consiliare PD, avevamo deciso di fare ostruzionismo a un provvedimento scritto male e costruito senza coinvolgere molti degli attori del territorio, a partire dagli amministratori locali e i medici di base.
IL VIAGGIO – È stata un’esperi...

ho concluso da pochi giorni il viaggio negli ospedali pubblici della provincia di Varese che ho deciso di fare a inizio anno per verificare lo stato di applicazione della riforma regionale della sanità votata nel 2015. Noi allora, come gruppo consiliare PD, avevamo deciso di fare ostruzionismo a un provvedimento scritto male e costruito senza coinvolgere molti degli attori del territorio, a partire dagli amministratori locali e i medici di base. IL VIAGGIO – È stata un’esperienza interessante che mi ha arricchito. Ho avuto modo di confrontarmi con i direttori delle aziende ospedaliere, con chi guida i singoli reparti, con medici e infermieri e con tanti amministratori che mi hanno raccontato le criticità nei singoli territori. Sono partito a inizio febbraio da Saronno e poi a seguire Cuasso al Monte, Angera, Varese (sia Circolo che Del Ponte), Cittiglio, Gallarate, Busto Arsizio, Somma Lombardo, Luino e Tradate. LE CRITICITA’ -  In tutte queste strutture ho trovato professionalità ed eccellenze che vanno salvaguardate. Ho riscontrato però anche diverse criticità. 1) L’integrazione fra ospedale e territorio ancora non c’è, va costruita. È stata inserita nella riforma, ma a un anno e mezzo dalla sua approvazione ci sono ancora notevoli disservizi. La cosiddetta presa in carico e la continuità della cura viene garantita per la discrezionalità di medici ospedalieri o di base. Non c’è ancora un soggetto che si incarica in seguire la persona fuori dalla fase acuta, quando deve uscire dall’ospedale e non può ancora andare a casa oppure va a casa e ha bisogno di attivare assistenza domiciliare integrata o ha bisogno della riabilitazione o addirittura ha bisogno di stare ancora in ospedale in letti per sub acuti. Una parte carente su cui, come PD, vogliamo ancora lavorare. 2) Il pubblico non può cedere rispetto al privato: serve un equilibrio virtuoso. Se il privato prende tropo spazio si rischia di depauperare professionalità e risorse importanti del pubblico. Penso in particolare alla nuova delibera sulla presa in carico, approvata dalla giunta regionale a fine gennaio, che rischia di regalare al privato fette importanti sul versante della cronicità. E ancora sui letti di riabilitazione dove spuntano soggetti privati senza una programmazione definita. Penso che il pubblico abbia le professionalità e le risorse per poter svolgere al meglio anche i compiti sul versante delicato della riabilitazione e delle cronicità. (per chi volesse approfondire qui trovate il testo completo della delibera n. X/6164      3) C’è poi il tema della carenza di personale. È chiaro che per fare tutto questo ci vogliono infermieri qualificati e medici. È necessario stanziare più risorse per questo: il tasso di obsolescenza dei medici in Lombardia è altissimo, bisogna investire sulle nuove generazioni. 4) Resta il problema delle liste d’attesa. Serve “ripulire le agende” e mettere insieme quelle del pubblico e del privato; far sì che le piattaforme informatiche si parlino fra di loro in modo da sapere dove c’è la possibilità di fare un esame in tutte le strutture pubbliche regionali e anche in quelle convenzionate; provare, come in Emilia Romagna, a inserire come deterrente il fatto che chi non disdice una visita paga il ticket. Insomma da questo viaggio emergono tanti aspetti positivi che funzionano grazie alla capacità degli operatori sanitari, ma anche diverse criticità che chi governa la Lombardia deve risolvere. Su questo, come opposizione, non solo vigileremo ma faremo proposte radicalmente innovative. Infine una considerazione. Non è più tempo di scelte prese solo al vertice: vanno coinvolti gli amministratori locali, perché gli ospedali sono una parte delle comunità che guidano. A questo deve corrispondere, però, senso di responsabilità da parte degli stessi amministratori. Dobbiamo progettare insieme la sanità del futuro e c’è bisogno del contributo di tutti.  In questo senso spero di avere da voi non solo segnalazioni di criticità ma anche proposte e suggerimenti. A questo link trovate tutti i video realizzati durante le tappe del mio viaggio https://www.youtube.com/playlist?list=PLROjfsEhYmwSdYIQBIn_vyNFv-hFUCBZ5   BANDI E CONTRIBUTI Vi ricordo che il sito del  Gruppo del Partito Democratico in  Consiglio Regio nale raccoglie un'aggiornata selezione dei bandi e dei finanziamenti; potete consultarla a questo link:  http://www.pdregionelombardia.it/bandi.asp  Per eventuali richieste di chiarimenti o di intervento scrivetemi alla mia email personale  alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it;   Un caro saluto, Alessandro Alfieri