LOMBARDIA. BREXIT, MARONI: SHOCK POSITIVO, ORA CAMBIARE
- LOMBARDIA. BREXIT, MARONI: SHOCK POSITIVO, ORA CAMBIARE (Lnews - Milano, 24 giu) "La Brexit è uno shock positivo per l'Ue, che ora si deve rendere conto che bisogna cambiare molte cose. Costringerà l'Europa ad auto-riformarsi, altrimenti dopo all'uscita della Gran Bretagna, ne seguiranno altre". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo al convegno 'Le Regioni nella riforma costituzionale' che si è tenuto a Palazzo Pirelli. "Ho subito sentito il mondo d...
- LOMBARDIA. BREXIT, MARONI: SHOCK POSITIVO, ORA CAMBIARE (Lnews - Milano, 24 giu) "La Brexit è uno shock positivo per l'Ue, che ora si deve rendere conto che bisogna cambiare molte cose. Costringerà l'Europa ad auto-riformarsi, altrimenti dopo all'uscita della Gran Bretagna, ne seguiranno altre". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo al convegno 'Le Regioni nella riforma costituzionale' che si è tenuto a Palazzo Pirelli. "Ho subito sentito il mondo delle imprese lombardo - ha raccontato – per sondare la loro opinione sulle possibili ripercussioni. Nei prossimi giorni, anche insieme a Luca Zaia, faremo degli incontri per capire se per Lombardia e Veneto cambia qualcosa, perché se c'è bisogno di dare un sostegno alle nostre imprese che hanno rapporti con la Gran Bretagna, siam pronti a farlo". GRANDE SFORZO - Quanto successo ieri, ha proseguito il Governatore, "chiama le istituzioni a un grande sforzo: capire cosa bisogna fare per trasformare l'Europa". E in questo, intravede un ruolo chiave per le Regioni nel processo che deve portare alla costruzione di un'Europa "efficiente, vicina ai cittadini, che tiene conto delle specificità dei territori e ne sostiene lo sviluppo economico, invece di pensare solo alla Bce e ai parametri di bilancio". REGIONI PRONTE - "Noi come Regione siamo pronti", ha affermato Maroni, auspicando che il governo nazionale non ragioni da solo sulle cose da fare, "ma coinvolga anche i territori". Quanto successo, ha osservato, "cambia le prospettive" per tutto il vecchio continente, "e con senso di responsabilità, ci mettiamo a disposizione" per capire quali scelte fare "per pretendere che l'Europa cambi". NON SOLO RIGORE - Il presidente lombardo ha sottolineato di essere d'accordo con chi chiede alla Ue di investire di più sulla crescita e non solo di pretendere rigore. "La Lombardia - ha evidenziato, appellandosi al Governo - è uno dei quattro motori d'Europa, può e deve essere protagonista. Quindi mettiamo sul tavolo tutte le questioni dei rapporti fra Lombardia e Governo, fra questo e l'Unione europea. Noi siamo a disposizione per trovare una risposta comune che sia 'la' proposta della nuova Europa delle Regioni e dei popoli". (Lnews) pab 4 - LOMBARDIA. BREXIT, GARAVAGLIA: UE DI FRONTE A BIVIO, O CAMBIA O SI FRANTUMA L'ASSESSORE COMMENTA L'USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DA EUROPA "ANTI-EUROPEISMO SIGNIFICA DIRE NO A JUNCKER E SCHAEUBLE" (Lnews - Milano, 24 giu) "Dal nostro punto di vista Brexit ci rafforza perché oggi l'Europa è di fronte a un bivio: o cambia, e cambia veramente e diventa qualcosa che ha un senso, o è destinata a frantumarsi". Lo ha detto l'assessore all'Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia commentando il voto dei cittadini inglesi che hanno scelto di uscire dall'Europa ai microfoni del programma televisivo 'Agorà' sui Rai Tre. CONTRADDIZIONI - "Mi spiego con un esempio banale: l'Unione Europea - ha continuato Garavaglia - può avere tra i suoi Stat membri la Turchia che alle scuole medie ci hanno insegnato è in Asia Minore e non avere la Russia che invece avevamo studiato fosse parte del Vecchio Continente?" UK IN EUROPA MA CON POSIZIONI DI VANTAGGIO - "La Gran Bretagna era nella Ue per modo di dire - ha spiegato l'assessore lombardo - perché rispetto agli altri Stati dell'Unione Europea aveva posizioni d tutto vantaggio che se avessimo anche noi saremmo ben contenti, anzi sarebbe una delle prime cose da chiedere subito". CONTRO POLITICHE DEI RECORD DI DEBITO E DISOCCUPAZIONE - "Il punto da chiarire - si domanda allora Garavaglia - è dunque stabilire se questa posizione ci rafforza o ci indebolisce. Iniziamo a capire che cosa vuol dire essere anti-europeisti: oggi significa essere contro le minacce del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble o di Jean- Claude Juncker, il presidente della Commissione europea che probabilmente hanno influito molto sul voto inglese, essere contro le politiche che portano ad avere il record del debito pubblico in Italia, il record della disoccupazione giovanile". CITTADINI ESPRIMONO DISAGIO CON IL VOTO - "Queste cose – ha concluso l'assessore Garavaglia - si riflettono sulle persone e causano il disagio che conosciamo. I cittadini, quando possono votare, si esprimono e testimoniano con il loro voto quanto desiderino porre fine al malessere ormai diffuso". (Lnews) ben