Macchinette mangiasoldi: aumentate del 75% nell’ultimo lustro le imprese aperte in provincia di Varese

Macchinette mangiasoldi, superenalotto, gratta e vinci, lotterie : l'importante è spremere il limone e fare cassa, poi si reinveste curando le ludopatie L’affare delle macchinette mangiasoldi è in continua irrefrenabile crescita nel varesotto, come nel resto d’Italia. Un’elaborazione della Camera di commercio di Milano basata su dati del registro imprese negli anni 2017 e 2016 relativi alle sedi di impresa ed alle localizzazioni attive specializzate nel gioco (dichiarata qu...

Macchinette mangiasoldi, superenalotto, gratta e vinci, lotterie : l'importante è spremere il limone e fare cassa, poi si reinveste curando le ludopatie L’affare delle macchinette mangiasoldi è in continua irrefrenabile crescita nel varesotto, come nel resto d’Italia. Un’elaborazione della Camera di commercio di Milano basata su dati del registro imprese negli anni 2017 e 2016 relativi alle sedi di impresa ed alle localizzazioni attive specializzate nel gioco (dichiarata quale attività esclusiva o principale) disegna il quadro del nostro paese. In Italia sono 10.418 le attività legate al gioco. Un settore che cresce dell’11% in un anno e del 48,2% in cinque anni. Per numero complessivo di attività al primo posto c’è Napoli con 1.250 (12% sul peso totale italiano e 7,5% in più rispetto al 2016) seguita da Roma con 863 (+17,6%) e Milano con 440 (+6,8%). Tra le prime dieci province anche Bari, Salerno e Torino. Alla Lombardia appartiene l’11,6% del mercato nazionale (circa un ottavo) e ovviamente Milano è al primo posto con 440 attività, seguita da Brescia con 179 e Bergamo con 135. Varese con le sue 84 attività esistenti nel 2017, anche se poco cresciuta nell’ultimo anno (+1,2%), primeggia nella performance degli ultimi 5 anni: il numero dei locali aperti in provincia di Varese è aumentato dal 2012 del 75%. Di certo la tanto sbandierata per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico di grandi benefici non ne ha portati. D’altra parte i governi italiani che si sono alternati nell’ultimo quarto di secolo hanno puntato sempre più a fare cassa con i vizi dei cittadini. Fumo e gioco portano all’aumento delle spese sanitarie, ma fanno cassa e la diminuzione degli introiti sul tabacco è stata largamente compensata dalle entrate derivate sfruttando il vizio del gioco, anzi la malattia del gioco. La crisi economica che ci ha colpito negli ultimi anni ha portato moltissime persone alla disperazione e ad affidarsi alla speranza di improbabili colpi di fortuna. Lotto, superenalotto, dieci e lotto, gratta e vinci e macchinette mangiasoldi svuotano le tasche alla povera gente e portano soldi alle casse senza fondo dello stato e, nel caso delle sale giochi, a imprenditori spregiudicati. Il meccanismo non fa una piega e crea affari, da una parte fai finta di contrastare le il gioco d'azzardo e dall’altra crei l’affare della cura delle ludopatie. Il risultato è un mucchio di persone che ne parla, molti che ci guadagnano sopra e la massa dei poveracci vittime della disperazione, dell’ignoranza e della follia che ci lasciano le penne. Varese 24 agosto 2017 Fabrizio Sbardella