Crisi del medico vuol dire la crisi della Sanità, secondo la consigliera Lombardia Maria Teresa Baldini
- /
- 11 dicembre 2017 Lombardia
Crisi del medico vuol dire la crisi della Sanità, secondo la consigliera Lombardia La crisi del medico vuol dire la crisi della Sanità, secondo la consigliera regionale della Lombardia Maria Teresa Baldini, presidente del Gruppo Misto, comprende quei medici che hanno rifiutato di aderire volontariamente alla nuova riforma proposta dall’assessore al Welfare e con i maggiori sindacati del settore, autonomi e confederali, e che hanno indetto lo sciopero generale d...
Crisi del medico vuol dire la crisi della Sanità, secondo la consigliera Lombardia La crisi del medico vuol dire la crisi della Sanità, secondo la consigliera regionale della Lombardia Maria Teresa Baldini, presidente del Gruppo Misto, comprende quei medici che hanno rifiutato di aderire volontariamente alla nuova riforma proposta dall’assessore al Welfare e con i maggiori sindacati del settore, autonomi e confederali, e che hanno indetto lo sciopero generale dei medici e dei dirigenti della sanità proclamato per la giornata di domani, 12 dicembre, per protestare contro l’insufficienza del finanziamento per il Fondo Sanitario nazionale del 2018.
“In una regione che è sempre stata e continua ad essere l’eccellenza della Sanità italiana, possibile che non riusciamo a capire che questo si realizza grazie alla professionalità e qualità del personale sanitario e che lo stesso non può essere escluso dai tavoli decisionali? Sono i medici eccellenti che fanno l’eccellenza - afferma Baldini - e vedere medici che non condividono la gestione del paziente definito cronico e l’accesso di cani, gatti e conigli negli ospedali vuol dire che c’è qualcosa d’importante da ascoltare da parte di chi legifera. Oltre alle capacità gestionali c’è da rimettere in prima linea la diagnosi che può essere fatta solo dai medici. Sembra banale, ma tutta la Sanità parte dalla diagnosi medica e tra il 2009 e il 2015, il Servizio Sanitario Nazionale ha perso quasi novemila medici dipendenti e tra coloro che sono rimasti si registra l’età media più alta d’Europa: 55 anni. Come se non bastasse, entro il 2026 andranno in pensione altri cinquantamila medici. Tra le ragioni dello sciopero di domani c’è anche quella che la carenza di personale ha innescato lo sforamento delle 48 ore lavorative settimanali e di conseguenza l’impossibilità di rispettare i programmi dei riposi. A livello nazionale – incalza Baldini -.servirebbero almeno 5mila medici in più Da medico – si rammarica Baldini - sono profondamente dispiaciuta di non riuscire a trasmettere alla politica del Consiglio Regionale quella che è la nostra mentalità, fatta di responsabilità diretta del proprio operato. La Sanità Lombarda ha bisogno d’interventi politici che guardino oltre ma con una visione medica capace cioè di fare diagnosi, terapia e prognosi, mettendo in prima linea priorità diagnostiche che partono proprio dalla medicina di base – pronto soccorso. Permettere a cani, gatti e conigli ad entrare nelle strutture sanitarie senza prima aver ascoltato il parere dei medici anche attraverso gli Ordini dei Medici lombardi, vuol dire tornare indietro di cento anni. Se oggi medici si ribellano a queste nuove modalità introdotte, non posso che assecondarli – conclude Baldini - esprimendo la mia vicinanza a sostegno delle loro richieste che vanno esclusivamente a favore dei pazienti.