Emanuele Rizzardi presenta “L’ultimo Paleologo”
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- 12 aprile 2018
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- Views 34 Legnano
Andiamo volentieri a conoscere il giovane scrittore Emanuele Rizzardi che ci anticipa qualche curiosità sulla sua ultima creazione.
Raccontaci qualcosa di te: chi è Emanuele Rizzardi nella vita di tutti i giorni? Vivo e abito a Legnano e ho frequentato la facoltà di lingue dell’Università Cattolica di Milano. Mi occupo del lato commerciale e marketing per una piccola azienda nel settore software. È un lavoro che ch...
Andiamo volentieri a conoscere il giovane scrittore Emanuele Rizzardi che ci anticipa qualche curiosità sulla sua ultima creazione.
Raccontaci qualcosa di te: chi è Emanuele Rizzardi nella vita di tutti i giorni? Vivo e abito a Legnano e ho frequentato la facoltà di lingue dell’Università Cattolica di Milano. Mi occupo del lato commerciale e marketing per una piccola azienda nel settore software. È un lavoro che chiaramente non è niente a che fare con i romanzi, visto che la mia passione letteraria nasce da prima, durante l’adolescenza anche se nella vita lavorativa e scolastica mi sono sempre occupato di altro, vuoi per caso, vuoi per scelta, vuoi perché ho sempre cercato qualcosa di maggiormente concreto a livello professionale.
Veniamo al libro, “L’ultimo Paleologo”. Com’è nata l’idea? La mia passione per il Medioevo, in particolare per l’area dei Balcani, Mediorientale e Caucasica, mi accompagna da molti anni, fin da quando frequentavo ancora la scuole superiori, leggendo saggi e romanzi a tema per interesse personale. Mi aveva sempre attratto sopra ogni cosa l’ultima battaglia dell’impero bizantino, quella dell’assedio di Costantinopoli del 1453. Inizialmente il romanzo doveva essere incentrato solamente sul quell’evento e terminare tragicamente. Tuttavia, già durante la prima stesura ho voluto ampliare il periodo trattato ed abbracciare un ventaglio maggiore di eventi, concentrati nel regno caucasico di Georgia, cogliendo l’occasione per far intrecciare i miei interessi col mondo bizantino e quello caucasico.
Dove ci porta il tuo libro? ? Per una buona parte nell’agonizzante città di Costantinopoli, durante l’assedio turco. Lo ritengo uno scenario molto particolare perché permette al lettore di ammirare un qualcosa di un tempo grande e prospero, in quel momento ridotto solamente all’ombra del suo passato, consumato dal dramma della guerra. La seconda metà della storia è però ambientata nel regno di Georgia e nelle sue città: Kutaisi, Batumi, Tbilisi. Si tratta di una zona relativamente sconosciuta dalle nostre parti, ma comunque dal grande fascino esotico e misterioso. I ricchi fiumi, le ampie valli, le selvagge montagne del Caucaso e la costa del Mar Nero fanno da cornice ad un’area politicamente frammentata, dove velleità indipendentiste si scontrano con ambizioni signori locali avidi di potere e rapaci sovrani stranieri pronti ad estendere la loro influenza, mentre una popolazione eterogenea crea scenari molto differenti. Non mancheranno altri scorci di interesse, come Sinope, città di mare e commercio, o la ricca e industriosa Trebisonda.
Hai accennato all’assedio di Costantinopoli del 1453, ma che arco temporale copre il romanzo e cosa succede in quegli anni? In maniera dettagliata, il periodo che va dal 1453 al 1463. All’inizio si assiste alla scomparsa di quello che volgarmente chiamato “impero bizantino” lasciando spazio alla stella nascente dei turchi ottomani. Il vecchio sparisce e si trasforma in qualcos’altro, ponendo l’accento sul dramma del cambiamento e della fuga degli esuli bizantini verso Paesi amici. Da questo punto colleghiamo l’ambientazione georgiana, dove assistiamo ad una violenta guerra civile per il controllo del trono di Tbilisi. Vedremo gli intrighi, scontri e tradimenti fra il re Giorgi di Cartalia, il giovane duca di Imerezia Bagrat, il potente signore del sud Jakeli e i barbari Alani nel nord.
Parlaci dei personaggi e definiscili brevemente con qualche aggettivo, in modo da attirare l’attenzione del lettore Cercando di evitare spoiler, vi darò qualche idea dei personaggi principali, sia protagonisti che antagonisti. Abbiamo un nobile bizantino nato da un amore illegittimo e condannato all’esilio per un grave delitto. Il suo scopo fondamentalmente è quello di riscattare l’onore perduto e trova uno scopo nella vita, oltre che un posto nel mondo. C’è poi un giovane principe georgiano, agguerrito e spavaldo, desideroso di mostrare le sue qualità ma in fondo immaturo e fragile. Un generale turco decaduto, mosso più che altro dalla voglia di vendetta e di poter tornare dalla sua famiglia. Infine, un re georgiano ambiguo e scaltro che più di ogni altra cosa desidera mantenere il suo trono. ? Ci sono ovviamente molti altri personaggi importanti, anche femminili ma forse è meglio lasciare che li scopra direttamente il lettore.
Secondo te cosa deve avere un romanzo storico per attirare l'attenzione di un lettore? Deve avere il giusto mix fra realtà e fantasia. Non deve essere troppo “pesante” a livello di fonti e descrizioni storiche, altrimenti rischia di diventare un saggio (e far addormentare i lettori) ma non deve nemmeno essere troppo fantasioso o vago, altrimenti si rischia di creare confusione. Un buon romanzo storico deve dare al lettore la voglia di approfondire il periodo con i suoi personaggi ed eventi.
Grazie per essere stato qui con noi e tanti auguri per le tue future pubblicazioni! Grazie a te, è stato un piacere il volume di Emanuele Rizzardi è disponibile nei principali store digitali e ordinabile nelle maggiori librerie. ?