Riders, passi concreti in Lombardia in accordo tra Regione e società di food delivery
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- 31 luglio 2018
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- Views 55 Sindacato e Lavoro Lombardia
Garantire l'impegno delle societa' di food delivery a riconoscere l'equo compenso ai riders, fornire loro un'adeguata formazione sulla sicurezza stradale e sul lavoro, tutelarli con ulteriori coperture assicurative per infortuni e spese mediche rispetto a quelle gia' riconosciute; evitare che gli eventuali ranking reputazionali delle imprese siano vessatori, soprattutto quando l'indisponibilita' del lavoratore e' dovuta a cause di forza maggiore o a malattia.
Queste le linee guida della delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda su proposta dell'assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli. Nei prossimi giorni, come indicato nel provvedimento, Regione Lombardia firmera' gia' dei protocolli di impegno con le aziende.
"Con questo atto - ha detto l'assessore Melania Rizzoli - Regione Lombardia ha compiuto per prima in Italia un passo concreto volto a derimere la questione 'riders' e le linee guida tracciate sono il frutto dell'ascolto che abbiamo messo in atto nelle scorse settimane con gli operatori".
"Infatti solo prestando attenzione al bilanciamento fra gli interessi dei riders e quelli delle imprese - ha aggiunto l'assessore -, nel rispetto delle competenze regionali, si possono migliorare le tutele e insieme salvaguardare i posti di lavoro".
Tra gli altri impegni assunti dall'Amministrazione regionale, vi sono: il finanziamento della formazione sulla sicurezza al lavoro in un contesto sociale inedito e di estrema flessibilita' e un contributo 'per incoraggiare' i raiders che vogliono costituire imprese sociali o cooperative per la mutua gestione di servizi e tutele. Dal canto loro, le imprese, per la costituzione di questi soggetti, si sono impegnate a riconoscere contributi una tantum ai lavoratori piu' impegnati con continuita' nel settore. Una formula che si ispira ad alcuni aspetti dei modelli di 'Umbrella Companies' sperimentati all'estero, ma utilizzando gli strumenti giuridici gia' esistenti del nostro ordinamento.
"Nelle scorse settimane - ha concluso l'assessore - abbiamo assistito a petizioni di principio, prese di posizione, programmi fantasiosi, ma nessun fatto. Noi crediamo che la soluzione del problema passi piuttosto per un approccio non dirigista ma partecipativo con il maggior numero possibile di operatori del settore, perche' solo cosi' si possono stabilire misure immediatamente realizzabili e fruibili, senza calcoli politici o propagandistici".