Volantini di solidarietà alle Br a Milano da non sottovalutare
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- 01 ottobre 2018 Sindacato e Lavoro Italia
Fsp: “Non bravata di nostalgici, ma segnale da non sottovalutare. Serve unanime condanna e una risposta attenta”
riceviamo e pubblichiamo
“La solidarietà a soggetti che si sono macchiati di crimini gravissimi e sono stati protagonisti dei capitoli più sanguinosi e brutali della nostra storia recente non possono certamente essere bollati come una ‘bravata’ di inutili nostalgici. Contengono certamente il germe di una chiara propensione alla sovversione e sono l’ennesimo segnale di un pericolo, quello rappresentato dalle frange più ardite dell’anarco-insurrezionalismo, segnalato in tutte le sedi competenti, compresi gli organismi della nostra intelligence che, puntualmente, vi dedicano la massima attenzione tenendo gli ‘antagonisti’ sotto la propria lente”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp, Federazione Sindacale di Polizia, a proposito dell’affissione a Milano di volantini che invitano alla solidarietà nei confronti dei detenuti politici sottoposti al regime speciale del 41 Bis, con particolare riferimento ai brigatisti e a Nadia Desdemona Lioce, condannata per gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi. I volantini erano già comparsi nei giorni scorsi a Sesto S. Giovanni, all’esterno dell’Università Statale, in zona Lambrate, nei pressi di via Cenisio e, adesso, sono stati segnalati anche in una delle arterie principali della città. “Facciamo fronte contro la repressione”, e “Costruiamo solidarietà proletaria!” le frasi che si leggono fra l’altro sui volantini.
“Come appartenenti alla Polizia di Stato – aggiunge Mazzetti -, che più di ogni altro Corpo ha versato un pesantissimo tributo di sangue nella lotta ai criminali che hanno attentato alla democrazia e alla libertà negli Anni di piombo, e ancora continuano a immolarsi ogni giorno nella difesa dei cittadini e dello Stato, ci aspettiamo un’unanime condanna dura e ferma di episodi gravissimi come questi registrati nel Milanese, che si traduca in fatti con ogni possibile sostegno e contributo all’attività dei colleghi che possa condurre a stroncare senza pietà ogni anelito di chiunque tenda a quella assurda follia che fu il terrorismo, che tanti Servitori dello Stato in divisa ha barbaramente ucciso e ferito. Una follia che oggi è ugualmente rappresentata da ogni forma di criminalità e che, comunque lo si chiami, resta un cancro da debellare per garantire la salute del paese”.