Regione Emilia-Romagna sperimenta lo smartworking con il cloud computing di Microsoft

Triplice obiettivo per l’amministrazione emiliana: ottimizzare la produttività, razionalizzare le risorse, migliorare la motivazione dei dipendenti.

Nell’ambito di un nuovo progetto di Trasformazione Digitale volto all’introduzione dello smartworking, Regione Emilia-Romagna annuncia la partnership con Microsoft: grazie al Cloud Computing, gli oltre 4000 collaboratori distribuiti sul territorio regionale potranno usufruire di un nuovo modo di lavorare più moderno, flessibile e collaborativo.

L’amministrazione si pone un triplice obiettivo: ottimizzare la produttività, razionalizzare le risorse, e migliorare la motivazione dei dipendenti pubblici attraverso una più equilibrata conciliazione vita-lavoro. Il fine ultimo di questo progetto, che a partire dallo smartworking mette in moto una rivoluzione organizzativa, è quello di migliorare il servizio e la relazione con i circa 4.500.000 abitanti sul territorio, grazie a un più efficiente ed efficace modo di lavorare.

Cloud Computing consente una organizzazione più flessibile degli spazi di lavoro

Il nuovo progetto di smartworking parte dalla già esistente esperienza di telelavoro che attualmente coinvolge più di 500 dipendenti, ma intende andare oltre introducendo una modalità di lavoro realmente agile a vantaggio di tutto coloro che, su base volontaria e in accordo con il proprio responsabile, vorranno sperimentare il nuovo modello.

A ciascun dipendente che aderisce al progetto viene consegnata una dotazione tecnologica di base: un portatile ultraleggero e uno smartphone dotati della suite di produttività cloud Office 365 che include il servizio di comunicazione integrata Skype for Business, fruibili anche come app sul proprio smartphone per garantire un’esperienza lavorativa invariata. Grazie alla tecnologia Microsoft è infatti possibile accedere con la massima sicurezza a qualsiasi applicativo e al patrimonio informativo regionale anche in mobilità, comunicare attraverso messaggistica istantanea e conferenze virtuali, collaborare da remoto sullo stesso documento e condividere via cloud materiali e informazioni utili.

Il Cloud Computing rappresenta la colonna portante dell’intero progetto, poiché garantisce un’infrastruttura IT flessibile e raggiungibile da qualsiasi luogo. Contestualmente è prevista la completa virtualizzazione dei centralini telefonici, che permette ai dipendenti di essere raggiungibili attraverso PC e smartphone, indipendentemente dalla dislocazione fisica. Altro elemento chiave del progetto è la Social Collaboration, per cui l’Amministrazione Regionale ha avviato una completa revisione dei servizi applicativi con l’obiettivo di superare i silos e consentire agli utenti di accedere alle singole funzionalità partendo dall’interfaccia unica di Digital Workplace.

Il progetto di smartworking si riflette anche in una organizzazione più flessibile degli spazi di lavoro, dal momento che i dipendenti pubblici rinunciano alla rigidità abituale di una scrivania fissa e nelle giornate di lavoro agile sono operativi da spazi di co-working o da spazi privati, mentre nelle giornate di lavoro in sede collaborano in spazi più fluidi come open-space e sale riunioni senza l’assegnazione di un ufficio ad hoc. Il vantaggio è di poter collaborare e condividere informazioni senza soluzione di continuità a prescindere dalla collocazione fisica e in linea con le proprie priorità professionali e personali.
Ovviamente è garantito anche il diritto alla disconnessione, grazie alla gestione semplificata del proprio “stato di presenza” sulla piattaforma attraverso Skype for Business.

La sperimentazione partirà il 4 giugno, coinvolgendo 100 collaboratori

Il progetto partirà il prossimo 4 giugno, coinvolgerà circa 100 collaboratori e prevede una prima fase, sperimentale, della durata di 6 mesi, al termine della quale potranno essere tratte le conclusioni sulla possibilità di una messa a regime.

L’aspettativa, secondo il Direttore Francesco Frieri, promotore dell’iniziativa di Regione Emilia Romagna, è che l’adozione dello smartworking possa contribuire alla valorizzazione delle risorse umane e di conseguenza a una maggiore produttività, intesa come incremento della quantità e qualità dei servizi ed una razionalizzazione dei costi attraverso una migliore gestione di spazi e dotazioni tecnologiche. In generale i dipendenti possono beneficiare di un miglior work-life balance e sono più motivati nel raggiungere i propri obiettivi professionali, innescando un processo di cambiamento organizzativo sempre più focalizzato sui contenuti dell’attività piuttosto che sugli orari, alzando così l’asticella del servizio pubblico.

“Il progetto di smartworking che abbiamo intrapreso insieme a Microsoft è un progetto per le persone. Non si tratta di tecnologia fine a se stessa, poiché ogni tecnologia è destinata a essere superata, ma è la capacità di rigenerare competenze nelle persone che resta, mentre la tecnologia ci aiuta a legarci di più e a produrre meglio. Il successo del progetto è legato a tre componenti chiave, ovvero agli investimenti in formazione, in spazi fisici di lavoro ove nascono i servizi, e infine in adeguate dotazioni di hardware e software” – ha commentato l’assessore Raffaele Donini di Regione Emilia-Romagna. “Lo smartworking rappresenta un elemento di trasformazione per l’intera organizzazione regionale in una logica di efficienza ed efficacia e con l’obiettivo ultimo di contribuire allo sviluppo del territorio. Lo smartworker si allontana, infatti, dalla tradizionale concezione di impiegato pubblico per diventare un professionista orientato ai risultati, ove la prospettiva si rovescia e non servono più strumenti di controllo, bensì di programmazione e valutazione. Grazie alla tecnologia Microsoft, i dipendenti regionali possono far leva su strumenti evoluti per consolidare un nuovo modo di collaborare, diventando così protagonisti di un processo d’innovazione a 360° al servizio dei cittadini.”