IL GENERALE TULLIO DEL SETTE CONSEGNA UN ENCOMIO SOLENNE ALLA MEMORIA

CONSEGNA UN 
ENCOMIO SOLENNE ALLA MEMORIA,consegna da parte del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette di un encomio solenne alla memoria ai familiari del Ten. Giuseppe De Lise, deceduto il 2 aprile 1981 in località Santa Maria in Acone – Pontassieve (FI). Oggi il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette consegnerà un encomio solenne alla memoria ai familiari del Ten. Giuseppe De Lise deceduto il 2 aprile ...

CONSEGNA UN  ENCOMIO SOLENNE ALLA MEMORIA,consegna da parte del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette di un encomio solenne alla memoria ai familiari del Ten. Giuseppe De Lise, deceduto il 2 aprile 1981 in località Santa Maria in Acone – Pontassieve (FI). Oggi il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette consegnerà un encomio solenne alla memoria ai familiari del Ten. Giuseppe De Lise deceduto il 2 aprile 1981 in località Santa Maria in Acone – Pontassieve (FI). Presente il figlio del defunto, anch’egli Ufficiale dell’Arma, il Cap. Antonio De Lise, Comandante della Compagnia di Giugliano in Campania. All’incontro, che si svolgerà nella Sala di Rappresentanza del Comando Generale dei Carabinieri, alla presenza dei vertici dell’Arma e dello Stato Maggiore, nonché di esponenti degli organismi di rappresentanza, parteciperanno alcuni Ufficiali frequentatori del 157° Corso di Applicazione, lo stesso del Tenente De Lise. Questa è la motivazione dell’Encomio Solenne alla Memoria, concesso al Tenente Giuseppe De Lise come prima attestazione di merito: “Con eccezionale senso di abnegazione, esemplare altruismo e generoso slancio, nel corso di un’esercitazione di guida, in qualità di istruttore, avendo il discente perso il controllo del veicolo, non esitava a lanciarsi sul volante nel vano tentativo di evitare un violento impatto contro un casolare. L’intervento, spinto fino all’estremo sacrificio, consentiva di scongiurare più gravi conseguenze all’allievo, che rimaneva illeso perché protetto dal corpo dell’Ufficiale. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere”.