Pavia, carceri, non siamo la pattumiera del mondo

L’Europarlamentare Angelo Ciocca si è recato nella struttura carceraria di Pavia per portare solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria che negli scorsi giorni hanno sedato una vera e propria sommossa innescata da tre detenuti tunisini.

“Su 668 detenuti nel carcere di Pavia, la metà di questi sono stranieri. Parliamo di marocchini, tunisini, albanesi, rumeni ed egiziani che sono detenuti nelle nostre strutture a spese dei cittadini italiani.

Non siamo la pattumiera di tutti. La vita dei nostri agenti viene spessa messo a repentaglio da criminali senza scrupoli.

Occorre introdurre l’utilizzo di un collare elettrico per i detenuti più facinorosi che mettono in pericolo la vita dei lavoratori del carcere”.

Lo ha dichiarato l’Europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, che oggi si è recato presso la struttura carceraria di Pavia per portare solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria che negli scorsi giorni hanno sedato una vera e propria sommossa innescata da tre detenuti tunisini.

“Oggi porto la mia vicinanza e quella delle istituzioni ai poliziotti aggrediti da tre balordi tunisini che non dovrebbero neanche stare nel nostro Paese - ha dichiarato-.

In Tunisia non c’è nessuna guerra e non si capisce perché questi delinquenti siano in Italia”.

“Già a giugno dello scorso anno - prosegue Ciocca -  avevamo lanciato l’allarme parlando degli ex galeotti tunisini che raggiungevano il nostro Paese.

A distanza di un anno siamo a documentare che, come era ovvio, gli ex galeotti sono venuti in Italia solo per delinquere”.

“Sposo al cento per cento l’idea del Ministro dell’Interno Salvini di dotare i nostri poliziotti con il Taser e aggiungo che per i delinquenti detenuti più pericolosi bisognerebbe introdurre l’utilizzo di un collare elettrico per fare in modo che fatti gravissimi come quello accaduto a Pavia, possano essere sedati sul nascere”.

Angelo Ciocca
Angelo Ciocca