La TARI e il debito pubblico sono le cose che aumentano sempre in Italia
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- 27 luglio 2018
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Secondo la Confcommercio la Tari è una tassa ingiusta e paradossale che negli ultimi sette anni è cresciuta del 70% e lancia un nuovo portale www.osservatoriotasselocali.it per raccogliere informazioni.
La Tari secondo la Confcommercio è la tassa più
ingiusta e paradossale che c’è e lancia un nuovo portale www.osservatoriotasselocali.it
con l’obiettivo di raccogliere ed analizzare dati e informazioni sull’intero
territorio relative alla tassa rifiuti pagata da cittadini e imprese del
terziario.
“Dal primo monitoraggio dell’Osservatorio – è spiegato
in una nota - emergono alcuni dati che evidenziano come costi eccessivi e
ingiustificati per cittadini e imprese derivino, in particolare, da
inefficienza ed eccesso di discrezionalità di molte amministrazioni locali, da
una distorta applicazione dei regolamenti e dal continuo ricorso a coefficienti
tariffari massimi”.
Nel 2017 la Tari ha toccato un prelievo di 9,3
miliardi rispetto ai 5,4 del 2010 con un incremento del 70% nonostante ci sia
stata una notevole diminuzione della produzione dei rifiuti.
Nel complesso sono sempre più marcate le differenze di
costo, a parità di condizioni, nelle stesse categorie e nelle stesse province e
spesso i costi eccessivi e ingiustificati per cittadini e imprese derivano da
inefficienza ed eccesso
di discrezionalità di molte amministrazioni locali,
da una distorta applicazione dei
regolamenti e
dal continuo
ricorso a coefficienti tariffari massimi".
Nel 2017 la Tari ha toccato un prelievo di 9,3 miliardi rispetto ai 5,4 del 2010 con un incremento del 70% nonostante ci sia stata una notevole diminuzione della produzione dei rifiuti.
Nel complesso sono sempre più marcate le differenze di costo, a parità di condizioni, nelle stesse categorie e nelle stesse province e spesso i costi eccessivi e ingiustificati per cittadini e imprese derivano da inefficienza ed eccesso di discrezionalità di molte amministrazioni locali, da una distorta applicazione dei regolamenti e dal continuo ricorso a coefficienti tariffari massimi".