Il terzo settore e la politica in scena al teatro Gassman

Il terzo settore e la politica in scena al teatro Gassman
Il confronto tra Nino Caianiello e don Antonio Mazzi Teatro quasi pieno e va in scena l’incontro tra don Antonio Mazzi e Nino Caianiello, "il Diavolo e l’acqua santa", moderato da Silvestro Pascarella. Sul palco però l’atmosfera non è quella del Paradiso e dell’Inferno, l’aria che tira è quella pel purgatorio. In sala sono presenti anche il Sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli e l’ex Sindaco d...

Il terzo settore e la politica in scena al teatro Gassman

Il confronto tra Nino Caianiello e don Antonio Mazzi

Teatro quasi pieno e va in scena l’incontro tra don Antonio Mazzi e Nino Caianiello, "il Diavolo e l’acqua santa", moderato da Silvestro Pascarella. Sul palco però l’atmosfera non è quella del Paradiso e dell’Inferno, l’aria che tira è quella pel purgatorio. In sala sono presenti anche il Sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli e l’ex Sindaco di Varese Attilio Fontana, il consigliere regionale Luca Marsico, sindaci del territorio, consiglieri comunali, assessori e anche i vertici della Prealpina. In scena da una parte il Padre Padrone di Forza Italia in provincia e punto di riferimento di “Agorà liberi e forti”, che rappresenta la corrente laica del partito di Berlusconi, e dall’altra il fondatore di “Exodus” e tra i due non è chiaro chi sia il diavolo e chi no. Don Antonio e il Mullah hanno tanti ricordi insieme, quando il prete di Exodus arrivò a Gallarate nel 1998 Caianiello era il giovane assessore ai servizi sociali e l’inferno vero era la stazione di Gallarate, devastata dalla droga. “Il nostro problema di allora era quello di salvare i mezzi morti” dice Don Antonio e Caianiello sottolinea che in quella fase non si poteva pensare di risolvere tutto con le sole assistenti sociali. [caption id="attachment_39836" align="alignleft" width="300"] il diavolo e l'acqua santa[/caption] Secondo Don Antonio Il vero problema oggi sono i giovani e in particolare quella fascia che va dai dieci ai quattordici anni e servono adulti veri che aiutino gli adolescenti a superare quel periodo critico. In quella fascia di età “i ragazzi fanno cose che non farebbero mai, se avessero un minimo di testa” e quindi è quello il momento in cui bisogna intervenire e noi “dobbiamo fermarci per capire cosa sta succedendo” Per questo Don Antonio spera di creare in villa Calderara un centro giovanile di formazione permanente, una specie di Università della Famiglia. “Speriamo che l’amministrazione mi faccia pagare poco, per realizzare questo progetto” Questo nuovo sogno secondo il fondatore di Exodus riguarda i giovani, ma non è solo per loro e deve diventare un centro di formazione anche per gli insegnanti e i genitori perché “Un uomo non nasce padre”. ”il problema di cui dobbiamo occuparci è il futuro dei nostri figli, non sono mica le rotonde sulle strade” sottolinea il combattivo prete. Il confronto tra i due prosegue anche con battute e controbattute “Fatto salvo il Papa che è un miracolo, un dono dello Spirito Santo…se sparisse il Vaticano l’Italia sarebbe diversa” d’altra parte nel filmato di presentazione Don Antonio aveva detto anche che “dovrei essere innamorato di Cristo, ma in realtà sono innamorato dei fuori di testa” Quando partono le domande dal pubblico c’è anche quella di Franco Liccati, attuale assessore ai servizi sociali di Gallarate “Più che una domanda la mia è una considerazione; è con soddisfazione che aprendo dal leader di Forza Italia Nino Caianiello la sua idea che è necessario investire nel settore dei servizi sociali. Effettivamente la coperta è molto corta e, come assessore ai servizi sociali del Comune di Gallarate, mi auguro che possa fare le positive pressioni tramite il suo partito affinché le risorse destinate ai servizi sociali non vengono tagliate ma anzi aumentate, spero che questa sera prenda questo impegno pubblicamente” [caption id="attachment_39838" align="alignright" width="300"] Il teatro Gassman[/caption] “Occorre investire, non dismettere, integrare l’offerta tra pubblico e privato per ovviare le carenze economiche, in particolar modo nei servizi sociali” ha sostenuto Caianiello nel corso della serata “Per sopperire alle carenze economiche dei comuni è diventato fondamentale integrare risorse tra pubblico e privato” “il buon politico non deve guardare al proprio tornaconto di facciata, ma all’interesse generale”. La serata ha avuto un andamento molto rilassato e conviviale e quindi chi si aspettava battute acide o provocazioni è rimasto parzialmente deluso, anche se il messaggio lanciato è stato molto forte e chiaro. Il terzo settore ed in particolare Exodus, che a Gallarate rappresenta la realtà più importante ed attiva grazie anche all’impegno di Roberto Sartori e dei suoi collaboratori, deve avere un ruolo importante nella gestione del sociale e deve andare ad occupare tutta una serie di spazi e di problematiche che il pubblico, per mancanza di risorse o di professionalità specifiche, non è in grado di affrontare e il posto giusto per sviluppare i progetti non può che essere Villa Calderara. Gallarate 21 marzo 2017 Fabrizio Sbardella