è arrivato l’inverno al Summer Festival, tutti a casa si chiude

È arrivato l’inverno al Summer Festival, tutti a casa. Dopo lunghe riunioni e discussioni ieri c’è stata la decisione finale e l’annuncio: si chiude! L’evento era stato presentato con grande enfasi al Quid Lounge in via Cavour con grande entusiasmo degli organizzatori e grande scetticismo degli osservatori. C’erano 11 mila metri quadri con ristoranti, tanti truck food, intrattenimenti musica dal vivo e tutto quel che serve per divertirsi alla moda d’oggi, ma non sempre tutte ...

È arrivato l’inverno al Summer Festival, tutti a casa. Dopo lunghe riunioni e discussioni ieri c’è stata la decisione finale e l’annuncio: si chiude!

L’evento era stato presentato con grande enfasi al Quid Lounge in via Cavour con grande entusiasmo degli organizzatori e grande scetticismo degli osservatori. C’erano 11 mila metri quadri con ristoranti, tanti truck food, intrattenimenti musica dal vivo e tutto quel che serve per divertirsi alla moda d’oggi, ma non sempre tutte le ciambelle vengono col buco. In realtà, nonostante tutti gli sforzi dell’organizzazione, il festival non è mai decollato e non si riusciva mai a rispettare le attese di pubblico e incassi. Il festival doveva durare fino al 2 di settembre, ma i problemi per tenerlo aperto stavano diventando troppi. I problemi di sicurezza segnalati sin dall’inizio non sono mai stati risolti, l’impianto elettrico faceva le bizze e probabilmente molti dei lavori non sono stati fatti a norma. Il festival è andato avanti lo stesso perché c’era un programma di aventi e bisognava seguirlo. La ragione più pesante sembra comunque il pubblico, nelle prime sere, probabilmente per l’effetto novità, pienone poi il lento declino e lo spetro di un bagno di sangue. Le occasioni che hanno accelerato la decisione sono un piccolo incidente ad un ragazzo causato dalla pavimentazione sconnessa e l’impianto elettrico che continuava a fare le bizze facendo andare a male il cibo nei frigoriferi e costringendo a buttarlo con perdite considerevoli. Ringraziamenti a tutti da parte degli organizzatori, ma l’operazione chiude con perdite importanti, un vero bagno di sangue. Ora che la festa è finita, restano i problemi con i fornitori, con gli operatori, con gli artisti in calendario, con il Comune di Gallarate e lo spetro di battaglie legali, sperando in accordi e transazioni. Gli unici ad essere contenti saranno i cassanesi che si lamentavano del rumore, mentre tra i delusi ci sarà anche il clochard Silvio che, con l’incarico da poco ricevuto di parcheggiatore, sperava di mettersi in tasca qualche lira con questo secondo lavoro serale (il primo ovviamente è sempre stato quello molto più redditizio di mendicante). C’è comunque l’impegno di ricollocarlo da qualche altra parte. La decisione, anche se per il momento solo ufficiosa, è stata comunicata anche al Sindaco Andrea Cassani e oggi si aspettano le comunicazioni scritte, quelle ufficiali. Anche qui il vero problema resta la residua fideiussione di 92,5 mila euro, residuata dopo il pagamento di un acconto di 22,5 mila euro, emessa per la copertura delle spese preventivate. A fronte della fideiussione gli organizzatori si erano impegnati a versare una quota mensile di 4.500 euro mensili e la quota di giugno è stata versata.

Gallarate 19 luglio 2017

Fabrizio Sbardella