Chiacchierando per le strade del centro di Gallarate (senza far finta di non vedere)

Chiacchierando per le strade del centro di Gallarate (senza far finta di non vedere)
Dentro una città che non ha ancora ben chiaro che strada prendere La stazione a Gallarate è sempre stata il luogo delle malandrinate e quando dopo il 68 cominciarono ad arrivare il fumo e l’eroina fu subito scelta dalle bande degli stranieri di allora (si perché noi veneti terroni del nord e i miei fratelli terroni del sud tali eravamo per i Lumbard) come luogo di spaccio. I...

Chiacchierando per le strade del centro di Gallarate (senza far finta di non vedere)

Dentro una città che non ha ancora ben chiaro che strada prendere

La stazione a Gallarate è sempre stata il luogo delle malandrinate e quando dopo il 68 cominciarono ad arrivare il fumo e l’eroina fu subito scelta dalle bande degli stranieri di allora (si perché noi veneti terroni del nord e i miei fratelli terroni del sud tali eravamo per i Lumbard) come luogo di spaccio. In piazza Giovanni XXIII oltre alle dosi di roba potevi trovare di tutto da un cambio di gomme a un’autoradio, da un televisore alle sigarette di contrabbando.[youtube https://www.youtube.com/watch?v=GogoBY8d9_U] Si perché Gallarate era uno dei centri nevralgici del contrabbando di sigarette. Se poi la sera partivi da piazzale San Lorenzo e andavi verso Busto lungo la strada del puttan tour trovavi una lunga vetrina di straniere (emiliane, campane, venete, siciliane) che mettevano in mostra, durante la bella stagione, la loro florida mercanzia e si vendevano in una babele di dialetti talvolta incomprensibili. La fila dei compratori compiaciuti con le loro utilitarie tirate a lucido, andava avanti e indietro sullo stradone alla ricerca dell’articolo più adatto alla bisogna. La politica del tempo, e anche quella di adesso aveva deciso che gli orizzonti aperti erano molto meglio delle case chiuse e che la delinquenza comune fosse più adatta degli immorali tenutari dei bordelli a gestire l’affare della prostituzione I loro protettori (mariti, fidanzati, fratelli) invece se ne stavano tranquilli a giocare a ramino nel bar tabacchi di piazza San Lorenzo e, a turno, uno di loro andava a fare un giretto di controllo alla guida del suo “spiderino” nuovo fiammante, uno dei tanti parcheggiati nella piazza. Adesso la scenografia è leggermente cambiata, ma neanche tanto e in stazione trovi più facilmente la coca che l’eroina, le autoradio non si usano più e il contrabbando è passato di moda. Sullo stradone le puttane sono rimaste poche e sono molto più abbronzate, ma tant’è che di notte non si vede poi tanto la differenza e i loro protettori sono più attenti, più malfidenti e, a volte anche più crudeli. Un taxista che per lavoro frequenta quotidianamente la stazione dice che con la presenza costante dei vigili e della polizia “non si vede più la stessa miseria che c'era prima, lo stesso spaccio” che ora è più pulito anche se qui vicino alloggiano i profughi e fanno un po' di caciara. Ce n'è uno in particolare che è un po' birichino e ci sono anche un paio di questuanti qua in stazione ma non danno neanche tanto fastidio e non si vedono così spesso ma ci sono.[youtube https://www.youtube.com/watch?v=1CFo_K1IbvE] Uno dei questuanti è Costel un rumeno trentaduenne che puntuale come un orologio timbra il cartellino al sesto pilastro dei portici della piazza tutte le sante mattine e ormai conosce ed è conosciuto da tutti i pendolari che vanno e vengono dalla stazione. [caption id="attachment_39713" align="alignleft" width="300"] Costel[/caption] Costel è sette anni che in Italia e da sei anni è a Gallarate, viene dalla Romania dove ha è divorziato ma ha un figlio che vive con suo fratello e non vede da 3 mesi. “Io chiedo l'elemosina non faccio del male a nessuno ma ai vigili vengono e mi mandano via e mi fanno le multe”. Costel dorme sotto il ponte della Mornera con un'altra quindicina di persone. [caption id="attachment_39714" align="alignright" width="300"] Silvio[/caption] Poi dalla stazione e vai verso il centro e in Largo Camussi, sotto i portici della banca, di fianco al bancomat c’è Silvio che è diventato una celebrità a Gallarate grazie ai numerosi post che ne raccontavano le vicissitudini durante l’ultima campagna elettorale. Anche lui vive sotto il ponte della Mornera in un camper con un amico e il suo altrettanto famoso cane Jack. [caption id="attachment_39715" align="alignleft" width="300"] Giorgio[/caption] Dall’altro lato del Largo, all’angolo dei portici di Corso Italia, staziona Giorgio, anche lui gioca a nascondino con la Polizia Urbana, anche lui alloggia al Grand Hotel della Mornera. Poi all’inizio di via Mazzini il suonatore bulgaro di saxofono che vile essere pagato LUI per essere ripreso o per parlare, dice che ha la partita iva e che è un professionista LUI. [caption id="attachment_39716" align="alignright" width="300"] Il professionista bulgaro con Partita IVA[/caption] Poco più avanti c’è l’ambulante marocchino plurimultato che da anni staziona all’imboccatura di via San Giovanni Bosco. Per tutti, escluso il suonatore bulgaro il copione è lo stesso occhio attento quando la Municipale arriva si spostano e come se ne va si riposizionano e così tutto il giorno, tutti i giorni, ma chi si stancherà per primo? Gallarate 19 marzo 2017 Fabrizio Sbardella