Andrea Cassani:Quando non si hanno idee e non si ha coraggio delle proprie azioni (o si è in malafede) si utilizzano lettere anonime per screditare gli avversari
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- 26 maggio 2016 Gallarate
Quando non si hanno idee e non si ha coraggio delle proprie azioni (o si è in malafede) si utilizzano lettere anonime per screditare gli avversari. Noi, dato che abbiamo l'ambizione di andare a governare, proponiamo idee e progetti realizzabili. Invece chi si candida senza velleità alcuna (o per ripicca) si riduce a criticare le idee altrui senza proporre. È chiaro che si sono accorti che stiamo vincendo e i miserevoli mettono in moto la macchina del fango. Dato che il vero o biettivo sono io...
Quando non si hanno idee e non si ha coraggio delle proprie azioni (o si è in malafede) si utilizzano lettere anonime per screditare gli avversari. Noi, dato che abbiamo l'ambizione di andare a governare, proponiamo idee e progetti realizzabili. Invece chi si candida senza velleità alcuna (o per ripicca) si riduce a criticare le idee altrui senza proporre. È chiaro che si sono accorti che stiamo vincendo e i miserevoli mettono in moto la macchina del fango. Dato che il vero o
biettivo sono io abbiano questi vigliacchi il coraggio di attaccare direttamente me (se hanno qualcosa da dire) e non vadano a spulciare la vita e i trascorsi di semplici candidati consiglieri. Ogni lista della nostra coalizione ha un coordinatore (di cui ho massima fiducia e stima) ma capisco che, avendo noi 135 candidati, non è facile per i coordinatori conoscere la storia di ciascuno di essi soprattutto se questi tengono nascosto il proprio passato. Comunque, a fronte delle "lettere anonime", i coordinatori stanno facendo tutte le verifiche del caso. Oltre a questo occorre dire che ogni candidato firma una dichiarazione (in cui afferma di trovarsi nella condizione di essere candidabile) di cui si assume la piena e personale responsabilità: se la Legge gli consente di candidarsi non capisco perché qualcuno possa obiettare. Nella vita tutti possono sbagliare, poi si paga la multa (come nel caso balzato agli onori della cronaca) o si scontano le pene e poi una volta sanato il proprio debito tutti hanno la facoltà di tornare a vivere con gli stessi diritti. Fa sorridere che proprio il primo che scaglia la pietra sia colui il quale del perdono ricevuto dovrebbe far tesoro ed evitare di sviscerare faccende che di politico non hanno nulla a che fare.
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