Si è rinnovata anche quest'anno la magia della Barca di San Pietro una tradizione al nord molto conosciuta e affascinante, un rito in cui con pochi ingredienti sprigionano effetti spettacolari, in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo.

La sera del 28 giugno va riempita di acqua una brocca di vetro con all'interno immerso un albume d’uovo, messo con molta accortezza e muovendolo il meno possibile e sistemando il recipiente all’aperto, meglio per terra in giardino.

Se la magia riesce, il giorno dopo, i filamenti dell’albume avranno formato nell'acqua gli alberi e le vele di una nave, per questo si chiama la barca di Pietro.

A seconda di come risulterà formato il veliero, i contadini sanno decifrare le condizioni del tempo che li aspetta, l'annata di raccolto ma anche la prosperità dei componenti della propria famiglia.

Se appaiono le vele aperte e ben spiegate ci saranno giornate di sole, mentre le vele chiuse e strette invece annunciano la pioggia in arrivo. Un bel veliero, in generale, promette un'ottima annata di raccolto per le colture nei campi.

Anche Fagnano non si è dimenticato delle sue radici storiche e racconta una giovane mamma che vuole rimanere anonima, “l'ho fatto proprio per tramandare la tradizione insegnadolo ai miei figli. Era una cosa che faceva mio suocero e ci teneva tanto, visto che si chiamava Pietro ed era anche il suo onomastico.

Serve un contenitore di vetro, riempirlo di acqua fino a tre quarti dell’altezza, posizionarlo in giardino e versare un albume d'uovo nella notte tra il 28 e il 29 giugno per prendere sia la rugiada della notte che i primi raggi di sole del mattino.

Stamattina la magia si è ripetuta per lo stupore di tutta la famiglia, donando un risveglio diverso e autentico con questa emozione a tutti noi”

Magia e tradizioni che si ricordano, rispolverano e si tramandano volentieri, perché la nostra storia passa anche attraverso questi piccoli ma emozionanti episodi che ci fanno tornare lo stupore di quando eravamo bambini, ci legano e fanno pensare alle nostre tradizioni millenarie certo, ma anche a persone “indimenticabili” che ci hanno tenuto per mano per un lungo tratto del nostro cammino.