Al Santuccio l’alternanza scuola-lavoro diventa una mostra-racconto in 3D
- 05 giugno 2018
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Giovedì 7 giugno appuntamento al
teatro di via Sacco a Varese con gli studenti e i docenti del liceo artistico
Frattini, Faberlab, VersioneBeta, Confartigianato e l’associazione Wareseable
per presentare le idee dei ragazzi trasformate in veri e propri progetti.
Prossimo passo: il mercato?
Giovedì
7 giugno, alle 11, al Teatro Santuccio di Varese verrà raccontata una storia.
Meglio ancora: verrà fatta vivere una storia attraverso le mani, la voce e i
volti dei ragazzi del liceo artistico
“A. Frattini” di Varese che in questi ultimi mesi hanno lavorato al Faberlab di Tradate e a VersioneBeta di Busto Arsizio
(rispettivamente il laboratorio digitale e la scuola di formazione permanente
di Confartigianato Imprese Varese) per trasformare il periodo di alternanza
scuola-lavoro in un trampolino di lancio per il loro futuro e dare la più degna
delle conclusioni
all’esperienza già in parte raccontata il 15 aprile scorso durante la Varesedesignweek,
alla quale hanno partecipato attivamente.
Il design, di prodotto e di servizio,
come punto di partenza e di arrivo.
Tutt’intorno le competenze (che si
trasformano in esperienze) e gli strumenti
(le nuove tecnologie digitali, ma non solo) che servono, oggi, per dare forma
alle proprie idee e per trasformarle in progetti.
I
ragazzi – dai quindici ai diciotto anni – si sono così scoperti inventori tra
esercizi di fantasia e tagli laser. “Dall’idea
al prototipo” è il titolo dell’iniziativa promossa da Confartigianato Imprese Varese e dall’associazione culturale Wareseable, che ha visto gli studenti delle classi Terza E (con la
professoressa Benigna
Leone) e Quarta E
(professoressa Letizia Di Dio), entrambe dell’indirizzo Design, e Terza G (coordinata dal professore Gabriele Benefico),
dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale, impegnarsi nella realizzazione di prodotti belli e utili.
Faberlab e Versione Beta sono stati i luoghi dove i ragazzi hanno preso confidenza con i materiali, gli oggetti, le forme
e le conoscenze giuste per trasformare i «mi piacerebbe» in qualcosa di concreto.
Soprattutto si sono accorti di quanto la famosa «rivoluzione industriale» sia
presente nelle loro vite. Dove il tridimensionale, la prototipazione, il
digitale ma anche l’autostima, la consapevolezza in sé stessi, il lavorare in
team, il confronto e la sperimentazione sono facce della stessa medaglia.
L’evento-mostra al Teatro Santuccio è
l’ultimo passo di questo percorso
che ha visto la classe Quarta E dividersi in due gruppi distinti: uno
concentrato sul «design di prodotto»
(curato dai
professionisti coinvolti dall’Associazione Wareseable e Faberlab) e l’altro sul «design di servizio» (VersioneBeta).
Dall’ideazione dell’elemento di design alla progettazione, dallo studio di
fattibilità alla prototipazione si arriva ora alla presentazione del prodotto: sarà mai adatto per il lancio sul mercato?
Ad
oggi si può svelare ben poco ma il gruppo «design di prodotto» si è dedicato al
mondo dei piccoli, anche con disabilità più o meno gravi. Così sono nati il «tappeto-tangram», il «libro sensoriale» e la «Gru-origami». Con un’alta attenzione
nei confronti dell’educazione, dell’ambiente e della sicurezza. I ragazzi del «design di servizio», invece, hanno
realizzato un totem informativo che
fa leva sull’Intelligenza Artificiale e sulla interattività multilivello (una
parete racconta quello che è Versione Beta anche con alfabeto Braille in
sovraimpressione).
Gli
studenti della Terza E hanno sviluppato le competenze utili per la
progettazione di un oggetto di design relazionandosi con aziende e
professionisti esterni del settore. La classe, infatti, ha realizzato i
progetti di quattro elementi di arredo
urbano per la città di Varese, proseguendo con la proposta del concorso di idee indetto
dall’Associazione Wareseable nel 2017
(panchina, cestino, pensilina e sistema
illuminante) passando poi alla prototipazione nel laboratorio digitale di
Confartigianato Imprese Varese. Il tutto è legato dal filo rosso della Varese Design Week,
che verrà raccontata proprio dalla classe Terza G attraverso la proiezione di
un video dedicato.