"Il walser dell’imperatore" si presenta al pubblico il 17 marzo a Casalzuigno

A il 17 marzo ci sarà la presentazione di "Il walser dell’imperatore", romanzo ispirato alla straordinaria epopea di Antonio De Toma (1821 – 1895), il walser che, partito dalla Valsesia a undici anni come semplice garzone gessatore, divenne il più celebre stucco marmista dell’Europa Centrale, conteso dai sovrani che gli affidarono la decorazione dei propri palazzi: Oscar I di Svezia, Ludwig II di Baviera, Francesco Giuseppe d’Austria. Profondamente legato, e orgoglioso, delle...

A il 17 marzo ci sarà la presentazione di "Il walser dell’imperatore", romanzo ispirato alla straordinaria epopea di Antonio De Toma (1821 – 1895), il walser che, partito dalla Valsesia a undici anni come semplice garzone gessatore, divenne il più celebre stucco marmista dell’Europa Centrale, conteso dai sovrani che gli affidarono la decorazione dei propri palazzi: Oscar I di Svezia, Ludwig II di Baviera, Francesco Giuseppe d’Austria. Profondamente legato, e orgoglioso, delle proprie radici walser, tanto da continuare ad usare il titszchu come lingua di scambio con i propri collaboratori valsesiani, non rinnegò mai le proprie origini. Un romanzo dove corrono parallele, ma in direzioni opposte, le strade della voce narrante, la nipote, e dell’ olt’aju Antonio: da Rima a Vienna e poi da Vienna a Rima. Una splendida rappresentazione di due mondi in una storia nella quale le atmosfere rarefatte dei sentimenti e della piccola patria walser si mischiano ai grandi eventi che sconvolsero l’Europa del ‘900. Contemporaneamente e a corredo de Il walser dell’imperatore vede la luce anche un breve saggio curato da Anna Parish Pedeferri, pronipote di Antonio De Toma: Anton De Toma – Tra Rima e Vienna, che contiene estratti dell’Archivio De Toma e una catalogazione delle opere della A. Detoma – Hof –Kunstmarmorirer und Stuccateur, fondata nel 1844. La prima presentazione al pubblico del volume sarà il 17 marzo 2018, alle ore 15,30 a Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno, a cura di Marco Magnifico, vice Presidente esecutivo FAI, Lucia Borromeo per l'ufficio valorizzazione FAI e Angelo Stella, Presidente del Centro nazionale Studi manzoniani.