SEDUTE SPIRITICHE, MA IL MAGO VIOLENTAVA

il culto del demonio è la scusa per violentare, soggiogare e distruggere la personalità di donne e uomini in difficoltà, in cerca di svago senza problemi. Sono sette e giri satanici quelli di cui si parla, mentre a Torino per ora si parla di sedute spiritiche a sfondo sessuale. La scusa era quella della seduta per attirare facendo leva sull'ignoranza, sul mistero e sul diversivo, mentre poi la malcapitata veniva drogata e violentata con l'ausilio di parenti e amici.  La realtà che supera...

il culto del demonio è la scusa per violentare, soggiogare e distruggere la personalità di donne e uomini in difficoltà, in cerca di svago senza problemi. Sono sette e giri satanici quelli di cui si parla, mentre a Torino per ora si parla di sedute spiritiche a sfondo sessuale. La scusa era quella della seduta per attirare facendo leva sull'ignoranza, sul mistero e sul diversivo, mentre poi la malcapitata veniva drogata e violentata con l'ausilio di parenti e amici.  La realtà che supera la fantasia, ma in peggio. Andare dal mago per togliersi un capriccio e farsi dire qualcosa che magari si sa già è un modo per avere certezze in momenti di crisi, e questo è un mondo su cui girano milioni di persone.  Altro è farsi plagiare dal " santone" che di santo non ha nulla se non parlantina, abbigliamento e attrezzatura a buon mercato e vista come un gioco. Un gioco in qualche caso, ma in altri si tratta di sette pericolose da cui si entra facilmente col passa parola, oggi facebook e altri social che ne amplificano le " leggende" e le distorsioni, ma col tempo il " gioco" si fa pesante, ci sono minacce, ritorsioni per chi non ci sta più, per chi parla troppo, per chi si lamenta, per chi dopo la droga vorrebbe la tranquillità. Stare lontano da gente ambigua ed equivoca è facile se si ha la testa, se si hanno problemi e qualcuno cerca di aiutarvi con promesse, facili guadagni e chissà quali altri programmi, diffidate. Regole semplici e valide sempre, eppure... Eppure si ripetono periodicamente questi casi non più rari, segno di uno scollamento tra scuola e famiglia, tra genitori in difficoltà e magari precari, politica alle prese con gli affari e la rete che invece di fare compagnia può trasformarsi e portare al baratro giovani  e non in cerca di emozioni forti. Denunciare è importante ma non basta se non si fa prevenzione, se non si creano ghetti certe situazioni non proliferano. Giuseppe Criseo Varese Press vignetta a cura di Sergio Sarri