Barche d’epoca un trionfo del legno, 1 e 2 settembre a Cerro di Laveno.

È un’occasione da non perdere per appassionati e non quella offerta  dall’Associazioe Vele d'Epoca Verbano (AVEV), una associazione senza scopo di lucro rivolta a tutti gli amanti delle barche d'epoca e classiche, che ha come scopo la tutela, la valorizzazione e la divulgazione di questo prezioso patrimonio.

Tramite l'organizzazione di eventi sportivi e culturali l'A.V.E.V. si propone di riunire, arricchire ed ampliare la grande "famiglia" degli appassionati delle vele storiche e tradizionali che solcano le acque del Verbano e non solo...

 La storica regata per barche d'epoca da oltre venti anni organizzata sul Lago Maggiore  diventa un grande momento di incontro che divertirà, non solo in acqua ma anche a terra, grandi e piccoli.

L'evento è organizzato dal Circolo Velico Medio Verbano in collaborazione con LagoCromatico e Museo Internazionale del Design Ceramico. 

Alla tradizionale regata, su più prove, davanti al pittoresco paese di Cerro  di Laveno, si aggiungono parate e dimostrazioni sul lungolago, momenti musicali e proposte eno gastronomiche legate al territorio.

Si inizia venerdì 31 agosto alle 18 con un aperitivo di benvenuto e musica dal vivo (La Bandela del Ghezz) sulla spiaggia.

Sabato 1 settembre le barche arrivano a Cerro per  la prima prova nel pomeriggio, con la sfilata davanti al lungolago, alla sera la cena di gala presso il palazzo Perabò per equipaggi, armatori ed amici. Al termine della cena concerto della Filarmonica G. Verdi di Laveno.

Dal 2015 è stata inserita anche la Optimist Classic Cup, la prima regata-raduno per gli Optimis, la barca  scuola tradizionale per imparare la vela, rigorosamente d'epoca in legno.L'ambito trofeo che ogni anno viene riproposto dall'AVEV è una scultura o un dipinto su ceramica di Laveno, realizzata da un artista della città della ceramica appositamente per questa manifestazione.

 Domenica mattina la seconda prova e l'aperitivo con premiazione finale alle 14.00

 

intervista a cura di Gianni Armiraglio