La denuncia dagli ospedali: manca il siero antitetanico.
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- 12 marzo 2017 Eventi
COMUNICATO STAMPA
La denuncia dagli ospedali: manca il siero antitetanico. Lo “Sportello dei Diritti” chiede alle istituzioni sanitarie cosa intendono fare Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma forse il problema non è ristretto solo al Salento, ma anche a tutto il territorio nazionale, non vi sarebbe siero antitetanico. È questa la denuncia che alcuni operatori sanitari, che hanno chiesto di rimanere anonimi, ci hanno riportato nelle scorse ore. Co...
COMUNICATO STAMPA
La denuncia dagli ospedali: manca il siero antitetanico. Lo “Sportello dei Diritti” chiede alle istituzioni sanitarie cosa intendono fare Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, ma forse il problema non è ristretto solo al Salento, ma anche a tutto il territorio nazionale, non vi sarebbe siero antitetanico. È questa la denuncia che alcuni operatori sanitari, che hanno chiesto di rimanere anonimi, ci hanno riportato nelle scorse ore. Com’è noto il tetano, anche se è un’infezione non contagiosa della quale si è persa quasi la memoria collettiva, ha tuttavia esiti mortali e la miglior cura permane la prevenzione attraverso la somministrazione del vaccino. Basti pensare che anche se gli ultimi dati statistici disponibili in Italia sono quelli tra il 2002 e il 2005 con una media di 62 casi annui, con massima incidenza nelle donne (la vaccinazione era obbligatoria all'entrata del servizio militare) e nei tossicodipendenti, ciò non deve far credere che non vi siano più rischi nella popolazione. Nel mondo è stato registrato circa 1 milione di casi per anno, con una mortalità del 45%. E l’importanza della somministrazione del siero entro le 24 ore dopo che si ha subìto una ferita, ha valenza preventiva proprio per evitare le terribili conseguenze dell’infezione da tetano. Il fatto che alcuni sanitari ci abbiano voluto evidenziare questa grave deficienza del Servizio Sanitario, per Giovanni D'Agata, presidente dello “”, c’impone la necessità di richiedere un chiarimento urgente alle istituzioni sanitarie, dalle ASL, fino al Ministero della Salute, passando dagli assessorati regionali alla Sanità. Ovviamente dove dovesse essere confermata la notizia, ci auguriamo che i vari enti rimedino con la stessa solerzia con la quale pretendiamo una risposta. Lecce, 10 marzo 2017 Giovanni D’AGATA