Il fagiolo di Brebbia riempie d'orgoglio

ringraziamo l'ex-sindaco di Brebbia (Domenico Gioia) per le foto

La verde campagna di Brebbia, è sempre stata terra feconda e generosa per i suoi abitanti. Le sue dolci colline e l'ampia pianura ben si prestavano ai lavori agresti: era dal lavoro della terra e dai suoi frutti che essi traevano di che vivere e sostenersi. Delle varie coltivazioni che si effettuavano, primeggiava su tutte, sia per qualità che per quantità, quella del "Fagiolo". Ecco perchè seguendo una tradizione che voleva per gli abitanti di ogni paese un particolare appellativo, fu facile chiamare i brebbiesi "Fagioli" o per meglio dire "Fasòeu".

E' la descrizione presente nel sito comunale a dimostrazione di quanto sia importante mantenere viva l'economia locale

Il sindaco Gioia afferma ad altra testata:
«Dallo scorso anno un’azienda di Angera ha cominciato a produrli - Noi ne siamo felici perché portano avanti e ampliano una tipicità che fino ad oggi era solo in mano a dei volontari. Il fagiolo di Brebbia è presidio Slow Food, partecipa come prodotto a Terra Madre di Torino, interessa chef e ristoranti ma finché la produzione resta a livello volontario non si può andare oltre. Sarebbe bello che si potesse creare una cooperativa o un consorzio per produrlo e tutelarlo.

spunti per chi volesse approfondire

C'è persino un orto comunitario di 5000 mq.
"Il sistema di coltivazione, avviato 5 anni fa e basato esclusivamente sugli orti famigliari, prosegue a pieno regime. Questa primavera, inoltre, il gruppo dei volontari, che nel frattempo è cresciuto di numero, ha dato vita ad una nuova e magnifica iniziativa: la realizzazione dell“orto comunitario”. Si tratta di un impianto di significative dimensioni (5000 m2) grazie al quale è stato possibile sperimentare sia le modalità che le tecniche di coltivazione definite nel disciplinare."