Soldi per pagare i permessi di ingresso in Europa
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- 20 giugno 2018
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“Se la giustizia maltese
confermerà il contenuto della documentazione, stiamo parlando di uno scandalo
di corruzione che metterebbe a repentaglio il sistema Schengen e l’intera sicurezza dell’Unione
europea”, afferma il deputato maltese Mintoff. “Spero vivamente che nessun
jihadista abbia avuto accesso a un visto rilasciato dal governo maltese”,
continua il politico.
E’ la denuncia non nuovissima e per questo ancora più grave,
sui danni della corruzione che non esiste solo in Italia purtroppo.
Il punto fondamentale non è solo l’aspetto economico, è che
i soldi servono a sovvenzionare un sistema di potere che non ha certo interesse
a salvaguardare le vite dei migranti, anzi serve solo ed esclusivamente a lucrare
sulla loro pelle.
Lucrare con commerci eticamente riprovevoli ma che pongono
una serie di interrogativi sulle connessioni malavitose e paragovernative che
stanno dietro all’immigrazione.
Se una persona è in difficoltà è giusto che cerchi di
migliorare la vita propria e dei propri cari, rispettando le leggi del paese a
cui si vorrebbe approdare.
Se invece si paga utilizzando associazioni a delinquere, perché
di questo si tratta, si diventa complici delle medesime che hanno agganci in Libia
come a Malta e quindi diventano poco credibili tante manifestazioni a favore
dei migranti se non sono veramente genuine e dettate da senso umanitario.
Sarebbe opportuno aiutare i paesi del Terzo Mondo, controllando
come vengono spesi i soldi, visto quanto successo in tanti anni di aiuti,
cercando di spingere il processo democratico dando lavoro.
Non è bello fare arrivare carichi di persone in maniera illegale ponendole a rischio.
Chi vuole entrare e ne ha diritto attenda la risposta ufficiale creando dei filtri, sotto la copertura dell'ONU, delle procedure corrette.
Non possiamo rischiare di fare finire persone oneste che sono poi sfruttate dalla criminalità in molti casi, e delinquenti che sperano di farla franca oppure ancor peggio terroristi Isis.