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- 13 ottobre 2017 Editore-Criseo Eventi
La nostra missione è fare in modo che ciascuno possa condividere la propria vita e che il mondo sia più aperto e connesso. Ogni giorno, le persone usano Facebook per condividere le loro storie, vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri e connettersi agli amici e alle iniziative. Le conversazioni che si tengono su Facebook riflettono la diversità di una comunità di oltre un miliardo di persone. Sembrerebbe lo slogan di una comunità aperta invece il comportamento è diverso dagli slogan N...
La nostra missione è fare in modo che ciascuno possa condividere la propria vita e che il mondo sia più aperto e connesso. Ogni giorno, le persone usano Facebook per condividere le loro storie, vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri e connettersi agli amici e alle iniziative. Le conversazioni che si tengono su Facebook riflettono la diversità di una comunità di oltre un miliardo di persone. Sembrerebbe lo slogan di una comunità aperta invece il comportamento è diverso dagli slogan Non metto cose pornografiche o eticamente riprovevoli o incitazione alla violenza, ci mancherebbe altro. Vedo però che qualcosa non va Facebook non può analizzare secondo suoi metodi, se una notizia può essere pubblicata o no, è un attentato alla libertà di stampa. Analizziamo alcune limitazioni: "Utilizzare in modo improprio le funzioni di Facebook (ad es. inviare richieste di amicizia a molte persone che non conosci) L'uso eccessivo delle funzioni potrebbe far sentire le altre persone a disagio o non al sicuro. Di conseguenza, abbiamo imposto alcune limitazioni alla frequenza con cui puoi usare le funzioni." Disturbare le persone è una cosa, chiedere l'amicizia è un'altra. Se poi uno è un delinquente è ancora un'altra cosa, però se si dirige un partito, un'associazione, un giornale o altri gruppi è normale cercare di allargare la cerchia di amicizie o no? Altro caso, immagine con la denuncia di un'associazione che tutela gli animali molestati da essere umani con una foto neanche nuda, pure quella censurata
era un articolo a tutela degli animali, sottotitolo:
Zooerastia,uomini che violentano e sottopongono animali domestici ad abusi sessuali, ancora online. L'immagine per i giornali è importante e suggerisce al lettore il tipo di argomento che si tratta, ma dobbiamo chiedere il consenso a Facebook, fateci capire? Ci sono video sull'Islam lecitissimi sicuramente, ma li vedono tutti i video per capire se si tratta di religiosi pure oppure terroristi? Gli interrogativi sono tanti e non da poco, ci affidiamo e abbiamo segnalato la cosa a parlamentari di diversi gruppi politici per le azioni che riterranno opportune intraprendere a difesa della libertà di espressione. Giuseppe Criseo Editore Varese Press