Blocco veicoli diesel Euro 3: un danno alle piccole e medie imprese

dichiarazione del presidente Davide Galli con il quale si chiede una moratoria

Chi lavora e deve per forza muoversi è in difficoltà ed è comprensibile,ma d'altra parte Regione Lombardia deve fare la sua parte per la tutela della salute dei lombardi.
Non possiamo sempre far finta di nulla e lasciare andare il mondo alla deriva perchè noi abbiamo problemi, la crisi c'è e prosegue, ma l'ambiente è fondamentale per la vita.
Segue l'intervento di Davide Galli che difenda la categoria che rappresenta.

IN DIFFICOLTA’ A CAUSA DELLA CRISI
Il divieto, in vigore dalle 8.30 alle 18.30 dei giorni feriali (sabato, domenica e festivi sono esclusi), è stato recepito in provincia di Varese dai comuni della “fascia 1” e dalle città con popolazione superiore ai 30mila abitanti. In particolare, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno, Castellanza, Cassano Magnago, Caronno Pertusella, Samarate, Gerenzano, Uboldo e – per la fascia 2 – Varese. In tutte queste aree sono inoltre in vigore le limitazioni permanenti (ovvero estese a tutto l’anno) alla circolazione di autoveicoli Euro 0 benzina ed Euro 1 e 2 diesel.

«Le imprese sono da sempre consapevoli dell’importanza della tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria e molte si sono impegnate direttamente su questo fronte – assicura Galli – Tuttavia deve essere chiaro al legislatore, e quindi a Regione Lombardia, che molte piccole e medie imprese, già soffocate dalla crisi, hanno avuto negli ultimi anni notevoli difficoltà nel cambiamento dei mezzi di trasporto senza i quali, tuttavia, risultano impossibilitate a svolgere qualsiasi tipo di attività».

Niente consegne, niente lavoro, niente risorse, nuova stagnazione dell’economia. «Il tutto alla luce di un’altra considerazione: l’inquinamento prodotto dai diesel Euro 3, attualmente in uso a categorie che più di altre sono in difficoltà economiche, non è la causa principale dell’inquinamento atmosferico, che in larga parte è riconducibile all’impiego di sistemi di riscaldamento per i quali ci aspettiamo, di riflesso, investimenti sostanziali da parte di Regione e amministrazioni comunali, affinché sia equamente distribuito lo sforzo a favore dell’ambiente». Inoltre, risulta strano emanare un bando per sostenere la rottamazione dei veicoli inquinanti a limitazioni del transito già in vigore: «Dobbiamo considerare i provvedimenti conseguenziali, e non contestuali, a salvaguardia del lavoro».

 

SI ALZA LA PREOCCUPAZIONE
È dunque forte il malessere connesso ai divieti, anche alla luce dell’importo delle relative sanzioni, che oscillano tra 75 e 450 euro. «In vista dell’apertura, il 16 ottobre, della finestra per la presentazione da parte delle Pmi delle domande di contributo connesse al bando promosso da Regione e Unioncamere, è auspicabile una moratoria delle sanzioni, per dare un anno di tempo alle imprese per mettersi in regola». E, al contempo, non sacrificare occupazione e lavoro.

Il bando di Palazzo Lombardia e Unioncamere mira a incentivare la rottamazione di un veicolo commerciale, benzina fino a Euro 1 incluso e diesel fino a Euro 4 incluso, con il conseguente acquisto – anche in forma di leasing finanziario - di un nuovo veicolo a uso commerciale e industriale (N1 ed N2).

 

 

I VEICOLI ESCLUSI DAL FERMO DELLA CIRCOLAZIONE

Di seguito si ricordano le deroghe previste da Regione Lombardia

  • veicoli elettrici, ibridi e multimodali, micro veicoli elettrici ed elettroveicoli ultraleggeri;
  • veicoli muniti di impianto, anche non esclusivo, alimentato a gas naturale o gpl (solo per i veicoli a doppia alimentazione benzina-gas);
  • veicoli alimentati a gasolio, dotati di efficaci sistemi di abbattimento delle polveri sottili, per dotazione di fabbrica o per successiva installazione, omologati ai sensi della vigente normativa (per efficace sistema di abbattimento delle polveri si intende un sistema in grado di garantire un valore di emissione della massa di particolato pari o inferiore al limite fissato dalla normativa per la classe emissiva Euro 5 diesel per quella data categoria di veicolo);
  • veicoli di interesse storico o collezionistico;
  • veicoli classificati come macchine agricole di cui all’art. 57 del D.lgs. 285/1992;
  • motoveicoli e ciclomotori dotati di motore a quattro tempi anche se omologati precedentemente alla direttiva n. 97/24/CEE del Parlamento Europeo e del consiglio del 17 giugno 1997, relativa a taluni elementi o caratteristiche dei veicoli a motore a due o tre ruote, cosiddetti euro 0 o pre Euro 1;
  • veicoli appartenenti a soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni di pubblico servizio o di pubblica utilità, individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro, che svolgono servizi manutentivi di emergenza;
  • veicoli dei commercianti ambulanti dei mercati settimanali scoperti, limitatamente al percorso necessario per raggiungere il luogo di lavoro dal proprio domicilio e viceversa;
  • veicoli degli operatori dei mercati all’ingrosso (ortofrutticoli, ittici, floricoli e delle carni), limitatamente al percorso necessario per raggiungere il proprio domicilio al termine dell’attività lavorativa;
  • veicoli adibiti al servizio postale;
  • veicoli blindati destinati al trasporto valori;
  • veicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili ed indifferibili per la cura di gravi malattie in grado di esibire relativa certificazione medica;
  • veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro;
  • veicoli con a bordo almeno tre persone (car pooling);
  • veicoli dei donatori di sangue muniti di appuntamento certificato per la donazione.