Quantitative easing contestato dalla Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe
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- 17 agosto 2017 Economia
i tedeschi attaccano la Quantitative easing di Mario Draghi e chiedono alla Corte di Giustizia Europea un giudizio di legittimità sul programma della BCE Il cofondatore del partito populista AFD Bernd Lucke, l’esponente dei conservatori bavaresi della CSU, Peter Gauweiler e il professore di diritto Markus Kerber hanno sollecitato la corte tedesca con l’obiettivo di proibire alla Bundesbank di partecipare al “quantitative easing”. La Corte ha deciso di chiedere alla Corte di G...
i tedeschi attaccano la Quantitative easing di Mario Draghi e chiedono alla Corte di Giustizia Europea un giudizio di legittimità sul programma della BCE
Il cofondatore del partito populista AFD Bernd Lucke, l’esponente dei conservatori bavaresi della CSU, Peter Gauweiler e il professore di diritto Markus Kerber hanno sollecitato la corte tedesca con l’obiettivo di proibire alla Bundesbank di partecipare al “quantitative easing”. La Corte ha deciso di chiedere alla Corte di Giustizia Europea un giudizio sulla legittimità del promosso nel 2015 dalla Banca Centrale Europea per sostenere l’inflazione nell’area euro. Andreas Vosskuhle, Presidente della corte federale di Karlsruhe ha dichiarato che "esistono ragionevoli motivi" per credere che l'acquisto di titoli di Stato, il "Public Procurement Sector Purchasing Program" (PSPP), sia stato illegale, violando il divieto di finanziare direttamente gli Stati, oltre i limiti del mandato della Banca centrale europea. I giudici di Karlsruhe ritengono che vi 'siano importanti ragioni' per ritenere che l'acquisto di titoli di Stato violi la proibizione di finanziare direttamente gli Stati, superando i limiti del mandato della Bce, secondo le contestazioni presentate da vari ricorrenti. Il processo di quantitative easing, (alleggerimento quantitativo), è consistito nell' acquisto di titoli di Stato e di altro tipo dalle banche per immettere nuovo denaro nell’economia europea, incentivare i prestiti bancari verso le imprese e far crescere l’inflazione. Nel gennaio del 2015 il governatore Mario Draghi aveva annunciato al World Economic Forum che la Banca Centrale Europea avrebbe acquistato titoli di debito pubblici e privati a partire da marzo 2015 almeno fino a settembre 2016 al ritmo di 60 miliardi di euro/mese, e comunque fino a quando il tasso di inflazione nell'eurozona fosse tornato ad avvicinarsi al 2%. La Banca Centrale Europea al fine di perseguire il suo primario obiettivo statutario (stabilità dei prezzi e tasso di inflazione non superiore al 2%) il 10/3/2016 aveva deciso a maggioranza e con il voto contrario della sola Germania di portare da 60 a 80 miliardi mensili l’intervento sostenuto attraverso aste di liquidità, ma non attraverso l'emissione di nuova moneta. Somma Lombardo 16 agosto 2017 La Redazione