Valorizzare i prodotti tipici, territorio e microeconomie dei piccoli comuni
Valorizzare i piccoli Comuni lombardi e le loro produzioni in sinergia con i sindaci e le organizzazioni di rappresentanza, per dare sviluppo ai territori.
E' l'impegno preso dagli assessori di Regione Lombardia Pietro Foroni (Territorio e Protezione civile), Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi), Lara Magoni (Turismo e Marketing territoriale) e Massimo Sertori (Piccoli Comuni, Montagna ed Enti locali) al convegno di Coldiretti Lombardia 'Comunita' e territori per il futuro della Lombardia', che si e' svolto a Milano, alla presenza, tra gli altri, di Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, Massimo Castelli, coordinatore nazionale Piccoli Comuni Anci e Michel Marchi, coordinatore regionale Piccoli Comuni Anci.
Tutti i 34 prodotti lombardi Dop e Igp (denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta) riconosciuti in Europa, del valore di oltre 1,5 miliardi di euro, nascono nella rete dei piccoli Comuni, che rappresentano il 70 per cento delle Amministrazioni locali e piu' del 60 per cento del territorio.
Piccoli Comuni con grandi opportunita', che custodiscono, secondo i piu' recenti dati di Coldiretti, veri e propri tesori da valorizzare per creare nuovo sviluppo economico.
"I prodotti agroalimentari tipici in Lombardia sono benzina per l'economia locale e per le filiere - ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi -.
Nei piccoli Comuni l'agricoltura e' l'attivita' economica che contribuisce a tenere viva una comunita'. E' necessario dunque adottare politiche differenziate per le piccole realta', anche a livello burocratico e, come Regione, ci impegniamo su questo fronte. Ma l'altro grande tema su cui vogliamo ottenere risultati concreti e' il connubio tra agroalimentare e turismo. Bisogna cogliere le novita', per promuovere in maniera organica un territorio e i suoi prodotti".
"Oggi il connubio prodotto e comunita' locale e' inscindibile - ha sottolineato l'assessore al Turismo e Marketing territoriale Lara Magoni. Nel Piano annuale del turismo ho gia' inserito l'attenzione verso i territori marginali e le loro produzioni.
Oggi il turista e' un intenditore, organizza il suo viaggio in base ai prodotti enogastronomici di qualita': ecco perche' dobbiamo puntare a un turismo dei piccoli territori, facendo conoscere gusti e sapori grazie a un'azione di promozione coordinata tra Istituzioni, associazioni ed Enti locali.
Resta il fatto che i migliori ambasciatori dei nostri borghi sono gli abitanti stessi e soprattutto i giovani, testimonial ideali della loro terra e delle loro eccellenze. Il motto deve essere: coltiviamo un grande amore, l'Italia".
"I prodotti tipici aiutano a tener vivi territori che altrimenti si spopolano - ha commentato l'assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni. La difesa del suolo passa anche dalla valorizzazione dei prodotti locali. Per farlo servono consapevolezza delle potenzialita' che abbiamo e delle eccellenze agroalimentari che spingono un turismo sempre piu' di prossimita'; e programmazione, che significa costruire link tra territori, investire su filiere redditive che generano ritorni e creano nuove economie e valorizzazione sinergica".
"La Lombardia e' la seconda regione italiana per numero di piccoli Comuni - ha commentato l'assessore a Piccoli Comuni, Enti locali e Montagna Massimo Sertori -, la strategia che il Governo regionale sta sviluppando in questa direzione e' investire su questa trama di piccoli e medi Comuni sparsi su tutto il nostro territorio, dedicando loro una particolare attenzione con misure adatte alle loro reali esigenze".
"E' ormai tramontata la visione di qualche decennio fa, che invogliava al trasferimento verso le grandi metropoli e che ha causato lo stravolgimento di sistemi economici, in particolare nelle aree alpine - ha concluso -.
Occorre oggi ripartire dalle comunita', dal territorio e da modelli di sviluppo locale e volgere particolare attenzione al settore agricolo lombardo, nel quale si collocano anche le produzioni di grande qualita' che hanno permesso di rendere noti a tutto il mondo alcuni territori, tenendo conto che il turismo enogastronomico e' un driver importantissimo. Ma non e' il solo: anche l'ambiente, il paesaggio, i servizi, l'accoglienza, l'innovazione e, non da ultimo, la diversificazione stagionale sono altrettanto attrattivi".