Scoperta dalla Guardia di Finanza una maxi frode fiscale da 20 milioni di euro effettuata da 18 cooperative tra il 2011 e il 2015 con emissione di fatture per operazioni inesistenti.
È in corso
di esecuzione da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Como un
decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Como su
richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le attività di indagine
svolte dalla Compagnia di Olgiate Comasco e dal Gruppo Como, coordinate dal
Procuratore della Repubblica di Como, Dott. Nicola Piacente, e dirette dal
Sostituto Procuratore, Dott. Pasquale Addesso, hanno consentito di ricostruire
una articolata frode fiscale attuata da diciotto cooperative dal 2011 al 2015
con l'emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un
importo complessivo di 20 milioni di euro, finalizzate alla creazione di
fittizi crediti iva a favore di un consorzio.
Le cooperative sono
risultati meri contenitori della forza lavoro, gestite dalla stessa governance
del consorzio, su cui dirottare gli adempimenti tributari che non sono stati
mai assolti.
Nel sistema fraudolento il
citato consorzio rappresentava, invece, un operatore economico credibile sul
mercato, in grado di essere particolarmente competitivo grazie al meccanismo
illecito realizzato attraverso le cooperative.
Al termine degli
accertamenti di polizia giudiziaria svolti per il contrasto del caporalato di
appalti, le Fiamme Gialle di Como hanno denunciato 22 persone, di cui 4 gestori
di fatto e 18 amministratori di diritto, residenti nelle Province di Como,
Lecco, Varese, Monza Brianza, Reggio Calabria e Messina, ritenuti a vario
titolo responsabili dei reati di emissione di fatture per operazioni
inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, omessa
dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili.
Nel corso delle operazioni
sono già stati sequestrati 4 immobili di cui 1 villa con 14 vani, denaro contante
depositato in 89 conti correnti e 2 autoveicoli.
La lotta alle frodi fiscali
e il contrasto al lavoro sommerso e irregolare rappresentano l’ambito di
intervento dove maggiormente si esprime l’azione di polizia investigativa della
Guardia di Finanza a tutela degli operatori onesti e delle regole della
concorrenza.