La finanza digitale sfida le grandi banche d'investimento

L'analisi di The Boston Consulting Group "Global Capital Markets 2018: Embracing the Digital Migration" evidenzia ricavi in calo per il quinto anno consecutivo.

Sui mercati dei capitali le grandi banche di investimento hanno visto progressivamente erodere la loro base ricavi da nuove e diverse categorie di operatori, molte di esse basate sulle nuove tecnologie in grado di sfruttare il web, i sistemi cloud e l'intelligenza artificiale. In due parole la finanza digitale. Questa ha progressivamente conquistato spazio. Se nel 2006 le banche d'investimento pesavano per il 48% dei ricavi totali generati dai mercati di capitale, nel 2017 la percentuale si è ridotta al 33%. E sempre il 2017 ha rappresentato il quinto anno consecutivo di ricavi in calo. A dirlo è The Boston Consulting Group, una delle principali società al mondo di consulenza strategica.

Al fenomeno non sono estranei gli effetti dei postumi della crisi economica e dei sempre più stringenti limiti normativi imposti all'attività dalle autorità di sorveglianza su finanza e credito.

Tuttavia, da un'analisi condotta da BCG intitolata "Global Capital Markets 2018: Embracing the Digital Migration" emerge che le grandi banche hanno reagito al fenomeno nel modo tradizionale, ovvero agendo sui prezzi per sottrarre quota di mercato ai concorrenti, e riducendo i costi. Ma potrebbe non bastare, perché si sta verificando una migrazione di valore dai tradizionali mercati capitali a nuovi prodotti e servizi, resi possibili dalle tecnologie innovative basate sul web, il cloud, l'analisi dei big data e l'intelligenza artificiale. Nuove società in sempre maggior numero sono in grado di offrire ai clienti prodotti e servizi interessanti, flessibili e personalizzabili, e che presuppongono sempre la centralità del cliente.

Uno sviluppo, quest'ultimo, nella cui direzione le banche d'investimento fanno ancora fatica a orientarsi perché ancora troppo strutturate in funzione del prodotto e del modo di produrlo al costo minimo piuttosto che sulla relazione con il cliente.

È invece necessario che i grandi player affrontino al più presto la sfida digitale, rivedendo in tale ottica le organizzazioni, ridisegnando i sistemi informativi e dotandosi delle risorse umane che più sono in grado di capire tutte le implicazioni che questa sfida reca con sé. E chi per primo si renderà conto dell'urgenza della trasformazione più efficacemente proteggerà dall'erosione i propri ricavi.