Banche, Codici: cosa fare in caso di segnalazione errate alle centrali di rischio

Banche, Codici: cosa fare in caso di segnalazione errate alle centrali di rischio Consumatori e piccoli imprenditori ingiustamente segnalati dalla banche alle centrali di rischi pubbliche e private. La questione riguarda sistemi informativi, come il CAI presso la Banca d’Italia, il CRIF o l’Experian, attraverso i quali le banche hanno a disposizione informazioni sempre aggiornate sulla situazione dei clienti e quindi sulla possibilità di erogare o negare loro il credito. In questi giorni per...

Banche, Codici: cosa fare in caso di segnalazione errate alle centrali di rischio Consumatori e piccoli imprenditori ingiustamente segnalati dalla banche alle centrali di rischi pubbliche e private. La questione riguarda sistemi informativi, come il CAI presso la Banca d’Italia, il CRIF o l’Experian, attraverso i quali le banche hanno a disposizione informazioni sempre aggiornate sulla situazione dei clienti e quindi sulla possibilità di erogare o negare loro il credito. In questi giorni però, sono in molti i cittadini che si sono rivolti alle associazioni dei consumatori per essere finiti immotivatamente in queste “black list”. Se si ha la sventura di essere segnalati, ci sono delle informazioni che vanno tenute ben presenti in modo da poter far valere i propri diritti. Codici, una delle associazioni a cui giungono molte richieste di supporto da parte dei consumatori su questo argomento, precisa che innanzitutto le segnalazioni devono corrispondere a verità e la banca può procedere alla segnalazione solo laddove abbia preventivamente informato il consumatore del ritardo nel pagamento e del fatto che al protrarsi di quel ritardo seguirà la stessa segnalazione. “ L’obbligo di preventiva comunicazione risulta oggi spesso disatteso da parte delle banche, come ci segnalano due recenti testimonianze, che ci provengono dal sig. Silvio e dal sig. Marco”, dicono da Codici. “Il sig. Silvio si è trovato ingiustamente segnalato in CAI, e tale segnalazione è destinata a permanere per 3 anni: in questo lasso di tempo non potrà ottenere nè una surroga presso un altro istituto di credito nè una rinegoziazione del mutuo con la stessa banca. Vista la discesa dei tassi registrata negli ultimi mesi e anni, il sig. Silvio calcola un danno mensile di € 200,00 ed annuale di € 2.400,00 (non potendo ottenere credito da altra banca)”. “Il sig. Marco invece si è trovato ingiustamente segnalato per un assegno risultato non coperto per circa € 20,00: la mancata copertura dell’assegno è stata solo ed esclusivamente conseguenza dell’addebito da parte della banca di € 60,00 di commissioni bancarie (peraltro di dubbia liceità)”. Due esempi che rendono l’idea delle conseguenze di una segnalazione ingiusta. L’obbligo di comunicazione preventiva sussiste sempre in favore del consumatore e sempre per i debiti inferiori ad € 30.000,00. Cosa fare in caso di segnalazione illegittima? “Il primo passo”, spiegano da Codici, “è sicuramente quello di rivolgersi ad un professionista o ad una associazione del consumatori, che valuteranno l’opportunità di seguire la procedura più veloce e meno costosa allo scopo di ottenere la rettifica della segnalazione presso la centrale rischi, nonchè a valutare l’opportunità di domandare il risarcimento del danno patrimoniale e morale subito per effetto della segnalazione. Va infatti risarcito anche il danno morale, conseguente all’ingiusto danno all’immagine del consumatore. fonte: