Università Insubria, approvato il doppio libretto per i trans
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- 26 ottobre 2018
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- Views 33 Cultura Varese/Valceresio
Il
provvedimento, fortemente voluto da Arcigay Varese e dai rappresentanti degli
studenti in Senato Accademico, costituisce un passo storico per la tutela della
dignità delle persone trans.
Un
aggiornamento alle nuove realtà emergenti? Più di uno arriccerà il naso, ma d’altra
parte la attuale società è fatta anche di trans.
Non
saranno la maggioranza ( noi all’antica diciamo per fortuna), ma esistono e
bisogna tenerne conto, come :
«Le persone interessate potranno
ottenere un libretto con il nuovo nome anche senza aver ottenuto la rettifica
anagrafica» – spiega Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese – «è un
importante e significativo provvedimento che consente alle persone trans di
identificarsi liberamente con il proprio nome anche in pubblico, e nella
fattispecie con i professori, e che consentirà di sviluppare serenamente la
propria carriera accademica senza spiegazioni o senza dover specificare la
propria identità. L’Università dell’Insubria, da sempre, è un luogo in cui
tutte le soggettività possono svilupparsi serenamente».
L’università è un luogo di
cultura e come tale deve essere per forza aperto alle innovazioni ed ai diritti
di tutti, anche se obiettivamente non si tratta di un tema semplice, con le
tutte le implicazioni connesse al cambio di sesso, al sesso doppio…
«Il Regolamento approvato dal
Senato accademico di lunedì costituisce uno storico passo avanti verso un
Ateneo sempre più inclusivo. L’università, infatti, è un luogo in cui ogni
studente deve sentirsi libero di esprimere la propria personalità senza timore
di imbarazzi o pregiudizi, così da poter dare il meglio di sé nello studio,
nelle relazioni con gli altri, nella didattica e nella ricerca. Questo Regolamento
d’altronde, che si applica non solo agli studenti che scelgono il cambio di
genere ma anche ai testimoni di giustizia, era già stato adottato da diversi
altri Atenei italiani: finalmente, anche l’Insubria entra a far parte delle
istituzioni che riconoscono il valore del cambio di identità. La nostra
ambizione è che un giorno non solo l’Università, ma la società intera possa
liberarsi degli sterili preconcetti che costringono alcuni cittadini, per
un’inaccettabile vergogna, a vivere nascosti o, peggio ancora, con un nome che
non gli appartiene» dichiarano i rappresentanti degli studenti in Senato
Accademico dell’Università degli Studi dell’Insubria