Università Insubria, approvato il doppio libretto per i trans

Il provvedimento, fortemente voluto da Arcigay Varese e dai rappresentanti degli studenti in Senato Accademico, costituisce un passo storico per la tutela della dignità delle persone trans.

Un aggiornamento alle nuove realtà emergenti? Più di uno arriccerà il naso, ma d’altra parte la attuale società è fatta anche di trans.

Non saranno la maggioranza ( noi all’antica diciamo per fortuna), ma esistono e bisogna tenerne conto, come :

«Le persone interessate potranno ottenere un libretto con il nuovo nome anche senza aver ottenuto la rettifica anagrafica» – spiega Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese – «è un importante e significativo provvedimento che consente alle persone trans di identificarsi liberamente con il proprio nome anche in pubblico, e nella fattispecie con i professori, e che consentirà di sviluppare serenamente la propria carriera accademica senza spiegazioni o senza dover specificare la propria identità. L’Università dell’Insubria, da sempre, è un luogo in cui tutte le soggettività possono svilupparsi serenamente».

L’università è un luogo di cultura e come tale deve essere per forza aperto alle innovazioni ed ai diritti di tutti, anche se obiettivamente non si tratta di un tema semplice, con le tutte le implicazioni connesse al cambio di sesso, al sesso doppio…

«Il Regolamento approvato dal Senato accademico di lunedì costituisce uno storico passo avanti verso un Ateneo sempre più inclusivo. L’università, infatti, è un luogo in cui ogni studente deve sentirsi libero di esprimere la propria personalità senza timore di imbarazzi o pregiudizi, così da poter dare il meglio di sé nello studio, nelle relazioni con gli altri, nella didattica e nella ricerca. Questo Regolamento d’altronde, che si applica non solo agli studenti che scelgono il cambio di genere ma anche ai testimoni di giustizia, era già stato adottato da diversi altri Atenei italiani: finalmente, anche l’Insubria entra a far parte delle istituzioni che riconoscono il valore del cambio di identità. La nostra ambizione è che un giorno non solo l’Università, ma la società intera possa liberarsi degli sterili preconcetti che costringono alcuni cittadini, per un’inaccettabile vergogna, a vivere nascosti o, peggio ancora, con un nome che non gli appartiene» dichiarano i rappresentanti degli studenti in Senato Accademico dell’Università degli Studi dell’Insubria

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