ARRIVA A BIZZOZERO SAN CARLO BORROMEO PROPRIO IN SANTO STEFANO.

ARRIVA A BIZZOZERO SAN CARLO BORROMEO PROPRIO IN SANTO STEFANO. Non appare lusinghiero dalle carte consultate il pensiero del Santo, il quale riferisce che" la detta chiesa campestre et mal frequentata dal popolo". Egli ordina che venga officiata una messa feriale alla detta "Cappella di Santa Maria in Santo Stefano". [caption id="attachment_46435" align="alignleft" width="242"] ARRIVA A BIZZOZERO SAN CARLO BORROMEO PROPRIO IN SANTO STEFANO.[/caption] Altre ordinazioni egli f...

ARRIVA A BIZZOZERO SAN CARLO BORROMEO PROPRIO IN SANTO STEFANO.

Non appare lusinghiero dalle carte consultate il pensiero del Santo, il quale riferisce che" la detta chiesa campestre et mal frequentata dal popolo". Egli ordina che venga officiata una messa feriale alla detta "Cappella di Santa Maria in Santo Stefano". [caption id="attachment_46435" align="alignleft" width="242"] ARRIVA A BIZZOZERO SAN CARLO BORROMEO PROPRIO IN SANTO STEFANO.[/caption] Altre ordinazioni egli fa riguardanti gli oggetti liturgici ed anche la distruzione di un muretto che poneva una linea divisoria all'interno della chiesa, forse tra l'abside e l'aula. Il Castano peraltro aveva già chiesto tale provvedimento; è interessante notare che nella descrizione della Chiesa si parli di una sola monofora nella parete meridionale. Evidentemente quella posta sopra al ciborio era già da tempo occlusa. Pochi anni dopo, nell'agosto del 1581, c'è la visita del Decano Antonio Seneca, cui seguono le visite pastorali dell'Arcivescovo Gaspare Visconti nel 1596 e di Padre Aurelio Averoldo nel 1597. Giuseppe Terziroli