ALPINI-FOTO E RICORDI SERGIO SARRI

la passione e i ricordi, feste e ritrovi nella mente e nel cuore di un alpino della nostra redazione
Sergio Sarri

Poesia sul cappello

“Sapete cos’è un cappello alpino?”. 
È il mio sudore che l’ha bagnato  
e le lacrime che gli occhi piangevano e tu dicevi:  
“Nebbia schifa”.  
Polvere di strade, sole di estati,  
di pioggia e fango di terre balorde, gli hanno dato il colore.  
Neve e vento e freddo di notti infinite,  
pesi di zaini e sacchi, colpi d’armi e impronte di sassi,  
gli hanno dato la forma.  
Un cappello così hanno messo sulle croci dei morti,  
sepolti nella terra scura,  
lo hanno baciato i moribondi come baciavano la mamma.  
L’han tenuto come una bandiera.  
Lo hanno portato sempre.  
Insegna nel combattimento e guanciale per le notti.  
Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete.  
Amore per il cuore e canzone di dolore.  
Per un Alpino il suo CAPPELLO è TUTTO.

Ama il vecchio

Lascialo parlare, perchè nel suo passato ci sono tante cose vere. 
Lascialo vincere nelle discussioni, perchè ha bisogno di sentirsi sicuro di sé. 
Lascialo andare fra i suoi vecchi amici, perchè è li che si sente rivivere. 
Lascialo raccontare storie già ripetute, perchè lui vuole vedere se stai alla sua compagnia. 
Lascialo vivere fra le cose che ha amato, perchè soffre nel sentirsi spiantato dalla propria vita. 
Lascialo gridare quando ha torto, perchè lui e i bambini hanno diritto alla comprensione. 
Lascialo salire nell'auto di famiglia quando vai in vacanza, perchè l'anno prossimo avrai il rimorso se lui non ci sarà più. 
Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perchè tutto fa parte della natura. 
Lascialo pregare come vuole, perchè l'anziano è uno che avverte l'ombra di Dio sulla strada che gli resta da percorrere. 
Lascialo morire fra le braccia pietose, perchè l'amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quello del Padre del Cielo. 
Fà questo, o vergognati di essere uomo. 
 

Preghiera dell'alpino

Su le nude rocce, sui perenni 
ghiacciai, su ogni balza delle Alpi 
ove la Provvidenza ci ha posto 
a baluardo fedele delle nostre contrade, 
noi, purificati dal dovere  
pericolosamente compiuto,  
eleviamo l’animo a Te,  
o Signore,  
che proteggi le nostre mamme,  
le nostre spose,  
i nostri figli e fratelli lontani,  
e ci aiuti ad essere degni  
delle glorie dei nostri avi.  
Dio onnipotente,  
che governi tutti gli elementi,  
salva noi,  
armati come siamo di fede e di amore.  
Salvaci dal gelo implacabile,  
dai vortici della tormenta,  
dall’impeto della valanga;  
fa che il nostro piede posi sicuro  
sulle creste vertiginose,  
su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi,  
rendi forti le nostre armi contro  
chiunque minacci la nostra Patria,  
la nostra Bandiera, la nostra  
millenaria civiltà cristiana.