Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Spagna e ora Finlandia, il terrorismo è in mezzo a noi.

Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Spagna e ora Finlandia, il terrorismo è in mezzo a noi. I media mostrano immagini strazianti, di corpi riversi sull’asfalto, di bambini che piangono davanti ai corpi esamini dei genitori, e nel contempo continuano a sostenere di stare calmi, di non cambiare le nostre abitudini, di non darla vinta al terrorismo. Ma la paura è in noi e basta poco per risvegliare il panico. Guardiamo con sospetto chi ci è attorno, evitiamo i luo...

Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna, Spagna e ora Finlandia, il terrorismo è in mezzo a noi. I media mostrano immagini strazianti, di corpi riversi sull’asfalto, di bambini che piangono davanti ai corpi esamini dei genitori, e nel contempo continuano a sostenere di stare calmi, di non cambiare le nostre abitudini, di non darla vinta al terrorismo. Ma la paura è in noi e basta poco per risvegliare il panico. Guardiamo con sospetto chi ci è attorno, evitiamo i luoghi affollati, rinunciamo a viaggiare in quei paesi un tempo ritenuti sicuri, mentre nelle piazze e nelle strade si susseguono marce per la pace, fiaccolate al grido di slogan “io non ho paura”, quasi a voler anestetizzare la realtà cruda e violenta che ci circonda. Ma ormai è troppo tardi. È stata violata la nostra libertà, sono cadute le nostre certezze.   Questo terrorismo senza confini colpisce indistintamente perché ha perso la sua nazionalità, le sue radici. Al limite tra il fondamentalismo e la pazzia, gruppi di esaltati votati alla morte utilizzano mezzi inusuali per attaccare cittadini inermi in nome del fanatismo. Non basterà ristabilire la pace in Siria o annientare il cosiddetto stato islamico per fermare il terrore. E forse allora non si tratta più di terrorismo ma di “guerriglia”. Una guerriglia organizzata da piccoli gruppi tesa a diffondere il panico.   In Italia tutto sembra molto lontano. La televisione mostra immagini da film tanto da non riuscire più a distinguere la fantasia dalla realtà E invece non è così lontano. Se nostri connazionali trovano la morte al Bataclan a Parigi o alla Rambla a Barcellona in una giornata estiva, forse il terrore è più vicino di quanto pensiamo. La Spagna dopo che, in seguito agli attentati del 2004 in cui trovarono la morte 190 persone, aveva ritirato i propri soldati dalle missioni estere proclamando di fatto la resa al terrorismo, si riteneva immune da azioni terroristiche. Ma non è bastato!   L’Italia non può e non deve ritenersi al sicuro. Non si può e non si deve attendere che accada l’imprevedibile prima di attuare   Stefano ROMANO