Varese, residenti in Via Cavallotti chiedono interventi contro gli atti di vandalismo

Riportiamo la lettera inviata all'Amministrazione cittadina e agli Enti di sicurezza da Arturo Bortoluzzi, Presidente dell'associazione Amici della Terra.

Sindaco del Comune di Varese

Vicesindaco del Comune di Varese

Prefetto di Varese

Questore di Varese

 

OGGETTO: Ripetuti atti di vandalismo durante i fine settimana in Via Cavallotti a Varese. Urgono provvedimenti risolutivi.

 

Egregi Signori,

è giusto che vi sia un forte controllo del territorio da parte degli agenti di polizia a tutela del corpo sociale e del decoro degli spazi urbani.

È confortante sapere, per esempio, dagli organi di informazione di domenica 15 luglio, che il giorno precedente sia avvenuto un doppio blitz della polizia di Stato e della polizia locale contro spaccio e degrado in Piazza della Repubblica a Varese.

Questo è certamente positivo, ma è necessario agire in tutti i luoghi della città. Troviamo quantomeno stupefacente che anche da Rmf on line noi si abbia denunciato ad aprile di quest’anno con fotografie, al Sindaco e al Vicesindaco di Varese lo stato di completo degrado nei fine settimana in cui versa una rappresentativa strada del centro di Varese: via Cavallotti.

Denuncia che assolutamente non ha trovato risposta. L’incuria della stessa, infatti, si ripete quasi ogni fine settimana, tanto che tra gli altri si è occupato del problema il quotidiano locale La Prealpina del 10 luglio di quest’anno. Ci chiediamo ma da aprile a luglio, è possibile che non siano stati presi da parte del Comune provvedimenti per evitare che ciò accada?

Il Comune tramite un funzionario ci ha scritto inoltrandoci, come avevamo chiesto, il Regolamento del decoro urbano.

Anche se è pesante per la lettura, mettiamo per iscritto gli articoli che riguardano il problema evidenziato.

L’articolo 7, che antepongo agli altri avente un carattere programmatico generale dice:

“1. L'Amministrazione comunale persegue direttamente il fine pubblico di tutelare e rendere qualitativamente migliore l'immagine della città, preservandola da fenomeni di degrado, sia ambientali che sociali, attraverso anche la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana degli spazi pubblici o di uso pubblico, che contemplano, tra gli altri:

a) l'acquisto di elementi integrati di arredo urbano (fioriere, fontane, panchine, rastrelliere portabiciclette, cestini portarifiuti etc.) e relativa manutenzione;

b) la pulitura, il ripristino e la sostituzione dei manufatti imbrattati o danneggiati da soggetti terzi.

2. L'Amministrazione comunale persegue il fine comune di garantire un'immagine complessivamente ordinata e decorosa di tutta la città anche attraverso la partecipazione e la collaborazione attiva dei proprietari, dei titolari di diritto reale o di personale godimento, nonché degli amministratori delle aree di uso comune di immobili e/o delle aree prospicienti le pubbliche vie, che sono pertanto invitati, anche mediante l'erogazione di contributi comunali di cui all'art. 8, a conseguire i seguenti obiettivi di qualità per il decoro urbano nell'interesse collettivo:

a) la pulizia delle superfici degli edifici prospettanti la pubblica via, oggetto di graffiti e/o imbrattamento da parte di terzi, ed il relativo trattamento mediante utilizzo di materiali trasparenti atti ad impedire il tracciamento delle scritte e favorirne la pulizia, (...)”.

All’Art. 2 è scritto: “1. Ferme restando le disposizioni contenute nelle leggi statali e/o regionali, nonché nei regolamenti comunali di igiene e di smaltimento rifiuti, a tutti i soggetti frequentatori di luoghi pubblici è fatto divieto di:

a) imbrattare la pavimentazione di strade e piazze, l'arredo urbano, gli edifici pubblici e

privati, le statue, i manufatti o la segnaletica, nonché i veicoli pubblici con scritte, disegni,

graffiti o segni grafici di qualsiasi tipo, colore e dimensione, nonché danneggiarli e/o

asportarli anche solo parzialmente; (..)”.

L’Art. 4 prescrive che:

“1. I proprietari e/o i titolari di diritti reali di godimento delle aree private ad uso comune esterne

ai fabbricati e visibili dalla pubblica via sono tenuti   mantenerle in buono stato di ordine,

decoro e pulizia, evitando il deposito nelle stesse di apparecchiature e/o attrezzature di vario

genere in cattivo stato di manutenzione e/o comunque, il relativo stoccaggio per periodi

superiori a quelli strettamente necessari allo smaltimento.

2. Le aree di cui sopra devono essere inoltre libere da piante infestanti e sterpaglie o da qualsiasi

materiale di scarto putrescibile o non, tali da comportare la proliferazione di animali che

possano essere causa di inconvenienti igienico/sanitari.

3. Gli spazi prospettanti e/o prospicienti il suolo pubblico, ed in particolare gli spazi antistanti

esercizi commerciali, pubblici esercizi o luoghi comunque frequentati dal pubblico, devono

essere tenuti in perfette condizioni di ordine e pulizia; i proprietari o detentori a qualsiasi titolo

di tali spazi sono tenuti alla rimozione di oggetti, scritte e affissioni o quant'altro possa

deturpare l'ambiente o costituire pregiudizio per la pubblica incolumità.

4. Qualunque soggetto proceda con lo spazzamento e/o il lavaggio dei marciapiedi e/o porticati

frontistanti le proprie residenze o attività deve utilizzare modalità idonee ad evitare molestie o

danno ai passanti ed i relativi scarti non devono essere riversati sulla pubblica via o gettati nei

pozzetti stradali.

5. I proprietari e/o i titolari di diritti reali di godimento di fabbricati prospicienti la pubblica via o,

comunque, dalla stessa visibili, sono tenuti a provvedere alla pulizia delle superfici esterne

fatte oggetto di imbrattamento, ancorché da parte di terzi. Qualora, a seguito di specifico

invito formalmente notificato dall'Amministrazione Comunale, i proprietari non provvedano

volontariamente entro il termine di 45 giorni, si applicano le procedure di cui all'art. 16.”

 

Scriviamo, quindi, inizialmente al Comune di Varese per sapere a quali uffici siano state trasmesse le nostre lettere, quali provvedimenti siano stati assunti per risolvere la situazione sulla base di quanto detto negli articoli citati del regolamento e, in particolare, le procedure di cui all’Art 16. Lo stesso stabilisce, infatti, le conseguenze della trasgressione del regolamento e anche le modalità dell’intervento in via sostitutiva. Non è poca cosa.

Viene, infatti, detto in particolare da La Prealpina di cui abbiamo scritto, che dopo le sere di venerdì e sabato, lo scenario che si apre le mattine successive è quasi apocalittico: sporcizia ovunque, vetri rotti, bottiglie vuote lanciate anche negli androni delle case, sigarette, urina, vomito.

Con la lettera del 4 aprile a mia firma, scrivevamo come noi avessimo letto il regolamento che ci era stato mandato. A proposito abbiamo scritto:

-Qual è il locale che deve provvedere alla pulizia di una strada sporca, nel caso in cui vi siano più locali nella stessa ovvero ve ne siano, anche, nelle adiacenze?

-Nel caso specifico: è stato accertato il caso da me evidenziato con le fotografie da me inviate in aprile?

-Sono state emesse contravvenzioni?

-Chi ha provveduto in seguito alla pulizia della strada?

Abbiamo chiesto poi:

-Quante volte avviene il controllo da parte della Polizia Urbana delle strade del Centro varesino?

Adesso che c’è il Vigile di quartiere: Il Vigile dedicato, ha incontrato delle situazioni similari a quelle di cui alla presente?

Aspettiamo che vengano presi dal Comune interventi risolutivi, anche chiedendo aiuto al Prefetto e al Questore. Si emettano anche le sanzioni previste dal Regolamento sul decoro urbano.

Sarebbe ottimale se venisse costituito un tavolo comune che senta gli interessati, i commercianti, i professionisti e anche gli abitanti che si sono lamentati in più occasioni su La Prealpina.

 

In attesa di riscontro, porgiamo vivissime cordialità.

 

Il Presidente

Arturo Bortoluzzi