Spaccio nelle scuole a Varese e dintorni

L’indagine era partita nella primavera dello scorso anno e ora sono una ventina i ragazzi tra i 17 e i 18 anni che a vario titolo sono coinvolti nelle indagini sullo spaccio di hashish, marijuana e codeina davanti e dentro le scuole nel varesotto.

Lo spaccio avveniva nelle Scuole superiori di Varese e dell’hinterland, del capoluogo, nei boschetti di alcuni comuni della cerchia come Gazzada Schianno, Buguggiate, Azzate e persino nei giardini di fronte a un asilo e fuori da un oratorio.
Secondo la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano i venti ragazzi vendevano Hashish, ma anche erba e codeina, che è un pericoloso oppiaceo che crea dipendenza.
Il reato contestato è la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli episodi contestati sono tantissimi e si riferiscono ad acquisti e cessioni di dosi di droga dai 5 ai 20-30 euro in luoghi improbabili e con numerosissimi clienti.
I luoghi dove avveniva lo spaccio, all’interno delle scuole o nei pressi frequentati normalmente da giovani e giovanissimi diventano aggravanti per la Procura.
Lo strumento usato per i contatti e le comunicazioni tra clienti e spacciatori era Whatsapp, un’app di messaggi criptati molto in voga per comunicare tra gruppi o singoli utenti.
A quattro degli indagati viene contestata anche un grave episodio del gennaio 2017 quando una bomba carta esplose all’esterno di un centro massaggi cinese ad Azzate.
la bomba di fattura artigianale era esplosa un sabato, con uno botto molto forte che aveva ferito la 47 enne presente all’interno della struttura portata in ospedale in codice verde con varie lesioni.
Sembra che la donna si fosse rifiutata di praticare un massaggio ad uno di loro e nella vicenda sembra fosse coinvolto anche un 14 enne (non imputabile).