Las Vegas-McCarran, l'aereo è investito da uno stormo di uccelli e deve rientrare
Paura sul volo American Airlines per Las Vegas di venerdì pomeriggio.
Il comandante costretto al dietrofront: i volatili avevano colpito entrambi i motori. 183 i passeggeri riportati subito a terra
È stato costretto a tornare in aeroporto pochi minuti dopo il decollo, avvenuto alle 12:28 di venerdì pomeriggio, l'aereo della compagnia aerea statunitense American Airlines partito dall'Aeroporto Internazionale di Las Vegas McCarran in direzione di Los Angeles. Quando il velivolo, con 183 persone a bordo, in fase di decollo è giunto a 500 metri d'altezza, all'interno della cabina si è sentito un forte scossone. Subito dopo, il comandante ha avvertito i passeggeri che l’aereo era stato investito da uno stormo di uccelli che avevano colpito i motori: il pilota è stato quindi costretto a invertire la rotta e tornare indietro. Il bird strike non ha avuto conseguenze per i passeggeri e per l'equipaggio. Lo rende noto un portavoce di della American Airlines precisando che "l'aereo ha eseguito una procedura di rientro sulla pista per le opportune verifiche tecniche" dopo l'impatto di alcuni volatili con i motori. L'aereo è atterrato in sicurezza a Las Vegas alle 15:24 pm ed è ripartito alle 16:14. Non sono stati segnalati feriti. Questo incidente si è verificato proprio mentre nelle sale cinematografiche di tutto il mondo si proietta "Sully", il film di Clint Eastwood con protagonista Tom Hanks, prodotto nel 2016, sul drammatico incidente di New York, dove un aereo di linea è stato costretto ad ammarare nel fiume Hudson dopo essersi scontrato con un denso stormo di oche del Canada. L’urto tra uccelli e aerei non è affatto un evento raro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, mentre i casi drammatici come quelli del volo 1549 raccontato nel film sono più unici che rari. Gli aerei sono progettati per resistere all’impatto anche di grossi uccelli: ali, motori, finestrini sono testati con un cannone pneumatico che “spara” polli congelati nelle parti più delicate dell’aeroplano per verificare che l’aereo non abbia danni. Altrimenti sarebbe una vera strage, e non solo di sfortunati pennuti. In Italia, su quasi 1300 “bird strike”, 933 sono avvenute a quote “da drone”, 300 piedi (circa 100 metri di quota) e l’aereo ha registrato qualche danno solo in 37 occasioni, anche se 92 incidenti sono stati impatti multipli con uno stormo. Inutile dire che a farne le spese è sempre stato il povero uccello, non ci sono stati feriti e mai. L’apparato più resistente è il finestrino, che non è mai stato danneggiato, tutt’al più lo si è dovuto ripulire. I più delicati i motori, che hanno riportato qualche danno in dieci incidenti (su 42), e il muso, che si è ammaccato 12 volte su 111 incidenti.
Lecce, 27 ottobre 2018