Caccia alle streghe: la bizzarra denuncia di stregoneria a Beyoncé è stata rigettata

L'ex batterista della cantante aveva chiesto un ordine restrittivo nei suoi confronti

La caccia alle streghe è finita da secoli, ma per alcuni la stregoneria va ancora di moda. A ricevere la targa di "strega" nel 2018 la cantante Beyoncé che era stata accusata di stregoneria dalla sua ex batterista e collaboratrice Kimberly Thompson.  Ma lo scorso giovedì non si è presentata in tribunale per l'udienza e il caso è stato quindi rigettato in toto, L'ex batterista di Beyoncé non è riuscita a ottenere l'ordine restrittivo che aveva chiesto nei confronti della cantante. Nei documenti originali della corte, Kimberly Thompson ha accusato la 37enne di aver utilizzato 'stregoneria estrema' per farle del male, accusandola anche di aver ucciso il suo gatto e di aver utilizzato 'magia nera' contro di lei, oltre a seguire ogni suo spostamento, controllato i suoi telefoni e le sue finanze. E i suoi sarebbero stati incantesimi a "sfondo sessuale". In Tribunale, però, non solo Kimberly era assente, ma anche Beyoncè non aveva mandato nessuno in aula per difenderla. Il caso si è chiuso con un nulla di fatto, come era forse prevedibile. Kimberly Thompson ha lavorato per sette anni come bassista delle Destiny's Child, il gruppo guidato dalla Beyoncé fino al 2006, prima del suo scioglimento. Contrariamente a quanto si crede, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il fenomeno della caccia alle streghe non è solo medievale, ma anche tipico dell’Età moderna. L’ultimo processo per “stregoneria” in Europa si dice sia avvenuto nel 1944, anche se in realtà fu un po’ “al contrario”. Per l’occasione la medium scozzese Helen Duncan, già famosa per avere fatto da astrologa di fiducia a re Giorgio VI e a Winston Churchill, sarebbe stata secondo un altro luogo comune condannata con l’accusa di “stregoneria e spionaggio” a favore della Germania. Ella aveva predetto, durante una seduta spiritica, l’affondamento di due corazzate inglesi, che ovviamente non affondarono. In realtà proprio perché il fatto non si verificò venne processata per essersi spacciata per strega, tentando di approfittare della credulità altrui. Ancora oggi la stregoneria è considerata reato in molti paesi dell’Africa, dell’Asia o del Vicino Oriente. Una curiositá finale: nel 1951 in Francia vi fu un caso di avvelenamento di massa con effetti allucinogeni a Point Saint Esprit. Naturalmente furono avanzate le più disparate teorie a riguardo, fra cui quella che potesse trattarsi di un caso di stregoneria.

Lecce, 13 ottobre 2018                                                                                                                                                                                            

Giovanni D’AGATA

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