Cattaneo a Roma per San Paolo VI

Raffaele Cattaneo è sceso a Roma, in rappresentanza della Regione Lombardia alla canonizzazione di Paolo VI e con lui di un altro lombardo, Francesco Spinelli, oltre che di Oscar Romero, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e Nunzio Sulprizio.
É stata una cerimonia davvero significativa: la bellezza della liturgia - preceduta ieri sera dai Primi Vesperi con l’Arcivescovo di Milano Mons. Delpini - le provocazioni alla nostra fede contenute nelle parole del Papa, lo spessore di coloro che venivano elevati all’onore dell’altare.
In particolare voglio ricordare Giovan Battista Montini, lombardo di Concesio e poi Vescovo a Milano, che ha rappresentato un riferimento per moltissimi cattolici lombardi e poi, come Papa Paolo VI, di tutto il mondo.

Colui che per primo ha dato contenuti e ha reso concrete le scelte del Concilio Vaticano II negli anni tumultuosi del terrorismo e delle contestazioni, culminati con il suo appello inascoltato per la liberazione di Aldo Moro.

Ricordo di aver letto di lui che una volta, nei corridoi dei Palazzi Vaticani, fu sentito dire al suo Segretario: “ma io non voglio tradire Cristo”.

Ecco di quale pasta, di quale tensione a Cristo era fatto questo Papa che tanta attenzione ha dato anche a coloro che cercano di testimoniare la fede nel campo difficile dell’impegno sociale e politico, fino a definire la politica come “la forma più alta di carità”
In un tempo incerto come questo abbiamo bisogno del suo esempio, del suo insegnamento e anche della sua preghiera per tutti coloro che servono il bene comune e non hanno smesso di cercare la giustizia e la carità" conclude Cattaneo.