Omicidio e soppressione di cadavere: arrestati due pregiudicati a Nicotera.
Nella nottata di ieri a Nicotera, i militari del Comando Provinciale di Vibo Valentia e del R.O.S., con la collaborazione dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria hanno eseguito due ordini di custodia cautelare in carcere.
L’ordinanza era stata emessa dal GIP del Tribunale di Vibo
Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che concordava con
le risultanze investigative dell’Arma, nei riguardi di 2 pregiudicati di
Nicotera, PERFIDIO Francesco cl. 60 e PERFIDIO Ezio cl. 84, rispettivamente
padre e figlio, ritenuti responsabili in concorso fra loro di
omicidio nonché di occultamento e soppressione di cadavere.
L’attività investigativa, che scaturiva dal ritrovamento,
avvenuto il 20 giugno 2018 in Nicotera, di un’autovettura
completamente distrutta dalle fiamme con all’interno i resti di un cadavere
carbonizzato, identificato poi in PIPERNO Stefano cl. 84, tossicodipendente,
scomparso dal giorno precedente, ha consentito di risalire compiutamente
all’identità degli assassini e al movente dell’atto omicidiario, causato dalle
pressanti richieste della vittima, finalizzate ad ottenere dello stupefacente
del tipo cocaina, pur avendo maturato debiti pregressi con gli aggressori. Per
quanto concerne, invece, alla dinamica del delitto, gli investigatori
riuscivano ad appurare che alla base vi è stata una lite culminata con
l’assassinio del PIPERNO con un colpo d’arma da fuoco giorno 19 giugno e che ad
esplodere i colpi materialmente fu il figlio PERFIDIO Ezio, il tutto alla
presenza del padre PERFIDIO Francesco che aiutava poi il figlio a caricare il
PIPERNO in auto e trasportarlo nel luogo, distante circa 2 km circa dalla loro
casa, dove poi fu rinvenuta l’autovettura bruciata il successivo giorno 20
giugno.
A corollario di ciò, inoltre, i militari operanti
ricostruivano quelli che sono gli interessi nella vendita di stupefacenti che
gli arrestati hanno nel territorio di Nicotera, in special modo PERFIDIO
Francesco che ha numerosi precedenti specifici in materia.
Ad aggravare il quadro complessivo vi è da un lato il
fatto che il gesto gravissimo e letale sia stato compiuto di base per una somma
irrisoria di denaro di debito, dall’altro che entrambi i soggetti abbiano da
subito cercato di occultare il cadavere e qualsiasi collegamento, anche
relazionale, nei confronti della vittima.