Militari del Comando
Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione
Criminalità Organizzata di Roma, coordinati dalla locale Procura della
Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore della
Repubblica Giovanni Bombardieri hanno eseguito due provvedimenti emessi dalla
Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta
del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Francesco
Ponzetta, che dispongono l’applicazione della misura di prevenzione
patrimoniale del sequestro su beni immobili e rapporti finanziari per un valore
complessivo stimato di circa 1.600.000 euro. Oggetto del sequestro è il
patrimonio intestato/riconducibile a CHILÀ Domenico, cl. ’41, al defunto ALAMPI
Giovanni, cl. ’46 e ai rispettivi nuclei familiari costituito da unità
immobiliari, terreni e rapporti finanziari/assicurativi. Le figure criminali
dei suddetti erano emerse nel corso delle indagini esperite nell’ambito del
procedimento penale n. 1389/08 R.G.N.R. D.D.A. - operazione “Crimine” - in
relazione alle cui risultanze, nel corso del 2010, entrambi i proposti erano
stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuti
responsabili, unitamente ad altre 119 persone, dell'ipotesi di reato di cui
all’art. 416 bis c.p. (associazione per delinquere di tipo mafioso), in quanto
intranei alla “locale” di ‘ndrangheta operante nelle frazioni del capoluogo
reggino di “Trunca” e “Allai”. In tale contesto, per i reati ascritti, i
predetti sono stati successivamente condannati - con sentenza emessa nel 2012
dal G.U.P. del Tribunale di Reggio Calabria: - CHILA’ Domenico, alla pena di
anni 4 e mesi 8 di reclusione - confermata dalla Corte di Cassazione - poiché
ritenuto appartenente alla “locale di Trunca” con la dote di “sgarro”, la più
alta carica della Società Minore; - ALAMPI Giovanni, alla pena - rideterminata
dalla Suprema Corte - di anni 6 di reclusione, in quanto ritenuto esponente di
vertice della citata “locale di Trunca”. Comando Provinciale Guardia di Finanza
Reggio Calabria Ufficio Operazioni Comando Provinciale Reggio Calabria, via
Enotria, 107 Guardia di Finanza Reggio Calabria Tel (
0965.1742111 Fax 7 0965.1742815 In esito a tali attività, veniva
delegata dalla menzionata D.D.A. - sempre più interessata agli aspetti
economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata - apposita
indagine a carattere patrimoniale volta all’individuazione – ai fini
dell’applicazione di una misura di prevenzione – del patrimonio riconducibile
ai summenzionati proposti. Le conseguenti investigazioni, condotte dal G.I.C.O.
del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dal citato
Servizio Centrale I.C.O. della Guardia di Finanza, attraverso la ricostruzione
e l’analisi delle transazioni economiche e finanziarie operate - negli ultimi
trent’anni - dai proposti e dai rispettivi nuclei familiari, hanno consentito -
attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro
documentale - l’individuazione dei patrimoni dei quali gli stessi risultavano
disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente
sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle
imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano
tratto le risorse per la loro acquisizione. In tale ambito, i citati Reparti
individuavano con riferimento al percorso esistenziale dei proposti, le
condotte delittuose poste in essere, le frequentazioni, i legami parentali, i
precedenti giudiziari e gli altri elementi ritenuti fondamentali per la
formulazione, ai sensi della normativa antimafia, da parte della competente
A.G., del prescritto giudizio prognostico sulla pericolosità sociale
“qualificata” dall’appartenenza ad un’associazione mafiosa, in capo a entrambi
i proposti. Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria -
Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della citata DDA, con i
provvedimenti in esecuzione, ha disposto il sequestro del patrimonio
riconducibile a CHILÀ Domenico, al relativo nucleo familiare, nonché agli eredi
di ALAMPI Giovanni. Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato
disposto il sequestro di 09 unità immobiliari, 2 terreni, quote di fabbricati,
nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo stimato in circa €
1.600.000.